Importante esserci

13 Gennaio 2019 Written by 
in Idee
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Non è un momento buono per l’indipendentismo veneto, i problemi in questo momento sembrano essere altri: reddito di cittadinanza, quota 100, sicurezza, immigrazione, spread, fattura elettronica, illusioni di autonomia ecc. ecc.

L’indipendenza e la libertà sembrano questioni dimenticate dal nostro popolo, gli effetti della cortina fumogena sollevata ad arte dai problemi quotidiani che lo stato italiano continua a crearci sembra aver fatto il suo effetto, siamo sovrastati e bombardati da dibattiti e proclami dei politicanti di turno  e, nel frattempo, la nostra libertà può attendere, ci penseremo più avanti, rimaniamo come inebetiti a sperare che qualcosa cambi in meglio per noi, mentre invece stiamo affogando nel pantano italiano.

Va bene, mi chiederete allora, che fare? Bisogna urgentemente riaccendere i riflettori sulla questione veneta, svegliare i cittadini dal torpore mediatico, spiegare quali sono le nostre vere preoccupazioni, raccontargli un po’ le cose come stanno e proporre la vera e unica soluzione dei nostri problemi che si chiama indipendenza. Adesso vi starete chiedendo come fare?

Tanti puntano alle elezioni regionali del 2020, ma queste elezioni rischiano di essere una disfatta per l’indipendentismo se non riusciremo a smuovere le coscienze, se non faremo qualcosa per raccontare e far sapere ai Veneti il nostro percorso verso la libertà e le opportunità che ne deriverebbero, in poche parole se non riusciremo ad avere quella credibilità e visibilità che ci permetterà di ottenere la fiducia della gente

Le elezioni regionali sono solo fra 16 mesi per cui il tempo a disposizione è pochissimo, bisogna muoversi subito e con azioni molti efficaci e di largo respiro. Visto che le risorse sono limitate, quale palcoscenico è più efficace e idoneo di una competizione elettorale? Dibattiti, tavole rotonde, programmi televisivi dedicati, manifesti, interviste… e poi il simbolo su tutte le schede elettorali, quale campagna pubblicitaria può dare tanto? Partecipare a tutte le competizioni elettorali è vitale per chi ha scelto di percorrere questa strada! Non c’è alternativa, uno non può partecipare a un campionato giocando solo dove sa di essere favorito, per vincerlo deve misurarsi anche sui terreni più difficili e ostili, anche se, forse, i risultati non saranno incoraggianti.

Le leggi elettorali dello stato italiano sono spesso illiberali e antidemocratiche: hanno messo in campo tutti gli espedienti affinché la volontà popolare venga disattesa!. Così hanno ridotto il numero dei consiglieri comunali per ridurre la rappresentanza delle liste minoritarie, hanno eliminato il suffragio universale per l’elezione dei consiglieri e del presidente delle province, hanno introdotto le liste bloccate nelle elezioni politiche e alle elezioni europee hanno messo degli sbarramenti insormontabili per le liste locali, proprio quelle che rappresentano il territorio.

In questo contesto è abbastanza normale essere scoraggiati ed è difficile continuare a credere nelle istituzioni democratiche, ma non bisogna cadere nelle loro trappola, quello che vogliono è la nostra rinuncia alla battaglia per i nostri diritti, soli contro tutto e contro tutti bisogna continuare a lottare democraticamente anche sapendo che le regole del gioco e gli arbitri giocano contro di te. Non c’è alternativa.

Nutro molto rispetto, anche se non ne condivido il percorso, per chi ha deciso di intraprendere una strada al di fuori delle istituzioni democratiche costituite, ma non capisco chi, invece, ha scelto la via elettorale e poi decide di non presentarsi alle elezioni, questa è una contraddizione che l’elettore non perdona e che mina seriamente la credibilità di tutti noi.

Ci sono le elezioni? Se abbiamo deciso di fare quel percorso dobbiamo partecipare, costi quel che costi. Come avrete ben capito sto parlando delle elezioni europee, è vero che a noi non piace l’Europa com’è adesso, ma l’unica strada per sperare in un cambiamento è partecipare alle elezioni e spiegare ai cittadini il nostro punto di vista. Anche perché il futuro di una repubblica Veneta indipendente è comunque inserito in Europa. Anche se è difficile fare degli eletti è comunque importante avere un ampio palcoscenico dal quale far conoscere le nostre idee, i nostri progetti e punti di vista. Non incassiamo i risultati adesso? Non importa lo faremo alle prossime elezioni regionali!!

Mi si risponde che non saremmo in grado di raccogliere le firme necessarie per presentare le liste, ma forse non si sa che la legge elettorale prevede l’esenzione della raccolta firme per molti soggetti e noi potremmo rientrare tra questi! Però solo se ci crediamo e se facciamo i passi giusti per tempo. Mi auguro che tutti o, almeno, i principali movimenti indipendentisti veneti si uniscano e collaborino a questo fine, unendo le forze e lasciando perdere vecchi rancori e vecchie divisioni. Collaborazione e unità unica via raggiungere i nostri obiettivi.

Queste necessarie prove tecniche di unità politica veneta daranno i propri frutti alle prossime elezioni regionali venete, preparazione necessaria e indispensabile, bisogna passare dalle parole ai fatti, dalla teoria alla pratica, dalle speranze alle azioni.

Se anche tu vuoi collaborare a questo progetto scrivimi all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , ti terremo informato e potrai aiutarci a realizzare i nostri obiettivi.

Cordiali saluti

Francesco Falezza

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