Tra le tante chiusure quella più lunga e duratura è stata e permane ancora quella delle attività motorie: palestre e piscine chiuse, attività sportive sospese. Questo denota una concezione dell’attività motoria come svago e agli svaghi, in tempo di pandemia, si può rinunciare per evitare contagi. Purtroppo non è così; infatti una corretta attività motoria è una delle cose indispensabili per rimanere in salute! Questo ci fa capire che siamo di fronte ad un’abissale ignoranza in campo medico e salutistico, poi pensate, che c’è stato un periodo in cui addirittura, per evitare contagi, è stata vietata perfino l’attività motoria in solitaria, una decisione che, oltre a non aver alcun fondamento scientifico, non avrebbe mai preso neppure un idiota (Q.I. < 20) visto che è tanto inutile quanto dannosa. Comunque non solo l’attività motoria è necessaria per mantenerci in salute, ma anche un corretto apporto di sali minerali e vitamine è indispensabile e così, anche se siamo affetti da qualche grave patologia, riusciamo a superare le influenze stagionali, Covid compreso, senza gravi conseguenze e se proprio, i sintomi fossero preoccupanti, con una cura appropriata e precoce possiamo guarire velocemente; ma tutto questo, a quanto pare, non è conosciuto dai soloni delle medicina italiana che conoscono solo chiusure più o meno assurde e costosi vaccini.
Così a causa dell’impossibilità di effettuare attività motoria e poter uscire alla sera ho dovuto ripiegare su altre attività e mi sono messo a guardare alcune serie televisive e, visto che non sopporto le telenovelas fatte di pettegolezzi e love stories, mi sono buttato sulla fantascienza, che quasi sempre, ha situazioni catastrofiche e/o apocalittiche che, se non altro, servono da consolazione visto che la nostra situazione, fortunatamente, non è ancora arrivata a questo punto. Il filo conduttore che è presente in tutte queste fiction fantascientifiche è una serie di decisioni errate prese per rimediare ad eventi disastrosi che non fanno altro che peggiorare la situazione: decisioni sbagliate, prese da persone sbagliate, nel posto e momento sbagliato, così il problema si ingigantisce e diventa ancora più grande di quello che è. Per fortuna sono fiction, però la realtà è così diversa? Purtroppo no! Le decisioni prese in campo economico, sanitario, migratorio senza regole ed ecologico ci stanno portando lentamente, ma inesorabilmente, verso una catastrofe economica, sanitaria, umanitaria ed ecologica di dimensioni epocali, e non si tratta di fiction, ma delle nostre vite.
Anche se andiamo nel nostro passato vediamo che è stato spesso così: decisioni sbagliate fatte da persone sbagliate nel momento e posto sbagliato: torniamo al 12 maggio 1797, quando il Maggior Consiglio (parlamento della Repubblica Veneta) decise, pur in mancanza del numero legale, di affidare i propri poteri alla Municipalità Provvisoria, spaventato dall’arrivo delle forze armate francesi guidate da Napoleone. Una decisone che, nonostante la dichiarazione di neutralità, comportò la fine della libertà del nostro popolo e la sottomissione a dominatori stranieri. Una decisone che si è dimostrata sbagliata per tre motivi: primo aver considerato Napoleone invincibile, secondo pensare che avrebbe rispettato gli accordi, terzo, ma non ultimo, che fosse portatore di Liberté, Egalité e Fraternité, quando invece libertà, legalità e fraternità ce le ha portate via, assieme ad una grande quantità delle nostre enormi ricchezze e delle nostre numerose opere d’arte. Ma non si è limitato a questo, ha distrutto e cercato di cancellare la nostra storia, i nostri usi e costumi, la nostra cultura e i nostri simboli, in parole povere ha cercato di annientarci come popolo, cosa poi continuata dai dominatori che gli sono succeduti nel tempo, cioè Austria e Italia. In pratica Napoleone per il popolo Veneto è stato come Hitler per gli Ebrei, la differenza è che, mentre il piano di Hitler non è riuscito, a quello di Napoleone manca poco al suo compimento. A quel tempo la reazione del popolo Veneto fu feroce, ma fu repressa nel sangue, adesso l’ignoranza storica e culturale in cui è tenuto il popolo Veneto sta completando il lavoro.
A dir la verità, da circa trent’anni stiamo lottando per cercare di rimediare a questi errori, ma purtroppo gli errori continuano a ripetersi anche adesso, così, dopo tutto questo tempo, siamo ancora al punto di partenza. Nonostante l’impegno e la dedizione di molti, la serie di errori non si è fermata, così l’indipendentismo veneto sembra fermo al palo. Einstein diceva che è da pazzi continuare a fare le stesse cose e aspettarsi risultati diversi: questo dovrebbe spronarci a percorrere nuove strade e a smetterla di continuare a fare sempre gli stessi errori.
Purtroppo nessuno ha la sfera magica per capire quale sia la strada giusta da percorrere e non abbiamo nemmeno un Mosè che ci possa liberare dalla schiavitù, però abbiamo l’intelligenza e, unendo le forze, è probabile che riusciamo ad ottenere grandi risultati. È inutile rimanere divisi in tanti movimenti più o meno piccoli che dicono le stesse cose, serve unità!
Francesco Falezza
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Molto si è parlato del caso Palamara, definito come pecora nera della magistratura, perché come presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati e membro del Consiglio Superiore della Magistratura avrebbe tramato con dei parlamentari politici e altri magistrati per condizionare nomine, incarichi e promozioni dei magistrati.
La cosa ha fatto abbastanza scalpore, ma non tutto quel can can che mi sarei aspettato; infatti siamo di fronte ad azioni che minano e compromettono l’indipendenza della magistratura come previsto dell’art. 104 comma 1 della Costituzione Italiana: “La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere.” A mio parere un atto del genere può benissimo essere considerato eversione dell’ordine costituito, quale azione è più eversiva di togliere l’indipendenza alla magistratura? È vero, non è stata usata violenza, ma condizionare e/o deviare la magistratura non è violenza? Le sentenze e le inchieste, se fatte per finalità politiche, non sono violenza? Non è minare l’ordine democratico? Al tempo del fascismo la magistratura era fortemente condizionata dalla politica, stiamo tornando a quel periodo?
Quello che è più grave è che ci è stato detto che non si tratta di un pecora nera, ma di un vero e proprio “sistema” e fino ad ora per scardinare o porre fine a questo sistema non è stato fatto nulla! È chiaro che continuerà ad essere così, magari in maniera più accorta, fino a che non verranno messe in atto quelle riforme che metteranno fine a queste macchinazioni per condizionare la magistratura.
Adesso siamo sicuri che gli attori (magistrati e politici) che hanno messo in piedi questo sistema di condizionamento della magistratura faranno o consentiranno quelle riforme per porre fine a questo impianto? Io penso di no, tra pandemia, vaccini, paure e insabbiamenti chi ci penserà più?
Eppure una giustizia veloce, giusta e garantista è una elemento chiave del sistema democratico, e noi non ce l’abbiamo e non c’è speranza di vederla a breve.
Anche l’informazione è un elemento chiave del sistema democratico, solo che l’italia è al 41° posto per libertà di informazione dietro Burkina Faso e Botswana, a questo aggiungiamo le liste bloccate senza primarie obbligatorie e pubbliche, per l’elezione del parlamento, e la frittata è fatta. Questo comporta che i deputati e senatori non sono altro che dei nominati dalle segreterie dei partiti, e che devono stare agli ordini se vogliono conservare il posto! Forse si possono chiamare burattini? E i segretari di partito sono persone libere o al sodo di qualche lobby?
Riassumiamo la giustizia è lentissima e condizionata (assistiamo continuamente a sentenze “politiche e/o creative) pertanto non c’è , l’informazione non è molto libera e obiettiva, le elezioni sono delle farse in cui le segreterie di partito nominano i parlamentari che ci rappresenteranno. Allora visto che giustizia, informazione ed elezioni popolari sono il fondamento e le condizioni necessarie perché ci sia la democrazia, significa che in Italia la democrazia non c’è!
Care signore ed egregi signori liberiamoci quanto prima da questo schifo!
Francesco Falezza
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Ogni giorno di più ci rendiamo conto cosa sia la libertà, proprio perché ce l’hanno tolta, quelle cose così naturali, cosi banali e semplici come andare a scuola, a cena fuori, al bar, andare a fare una giro o andare a trovare un amico adesso sono vietate.
In generale quasi tutti accettiamo supinamente queste restrizioni della libertà, o per quieto vivere o per paura della malattia o delle sanzioni, ma mi domando, queste restrizioni sono veramente necessarie o sono risposte inadeguate disposte da una massa di incapaci che, a livello mondiale in generale e italiano in particolare, non sono riusciti e non riescono a gestire un’influenza, per quanto grave che sia? Sappiamo tutti che le conseguenze possono essere gravi, ma siamo sicuri che questa malattia sia proprio incurabile come ci vogliono far credere?
Sappiamo che i protocolli di cura erano e sono sbagliati, sappiamo che qualche medico invece, ha agito in autonomia ed ha curato con successo i propri pazienti, fin dai primi momenti, evitando terapie intensive e morti. Purtroppo non hanno voluto ascoltarli e l’unica cosa che sono riusciti a fare è stata la privazione delle libertà fondamentali dell’uomo e a distruggere l’economia. Sinceramente non riesco a comprendere un comportamento simile, totale incapacità o un secondo fine? Staremo a vedere, forse con il tempo riusciremo a capire.
Però non è di questo che voglio parlare, ma della privazione della libertà e delle restrizioni a cui siamo sottoposti. I morti per fumo in Italia son stimati intorno ai 93.000 all’anno e più del 25 % dei decessi ha tra i 35 e i 65 anni (fonte Google), eppure il fumo non è proibito e fa, da sempre, ogni anno più morti del Covid! Come mai, come per il fumo, non hanno dato delle indicazioni da rispettare lasciando liberi i cittadini di decidere? Così come avviene per tutti i trattamenti sanitari, ma invece hanno adottato dei TSO e restrizioni pesantissime per tutti?
Ma le restrizioni si potevano e si possono contrastare? Si, conoscendo i propri diritti e leggi e facendoli rispettare! È veramente così pericoloso muoversi e questa malattia è così micidiale e incurabile? No, conoscendo la malattia e la sue cure si potevano e si possono evitare le gravi conseguenze che alcuni hanno riportato. Ecco abbiamo capito che si potevano evitare tutte queste chiusure e restrizioni! Ma abbiamo anche capito l’importanza fondamentale della conoscenza e della verità.
Con la conoscenza delle leggi e dei propri diritti si possono evitare le restrizioni e averla vinta sulle eventuali sanzioni, con la conoscenza delle cure si possono evitare le terribili conseguenze della malattia, la conoscenza è fondamentale per avere la proprio libertà.
Si parla tanto di cultura e di sapere, ma il principale fondamento della cultura è la conoscenza, purtroppo in questi periodi siamo stati imbottiti di falsità, ipocrisie e bugie.
La conoscenza però deve essere autentica, cioè vera, perché la conoscenza della verità è alla base della libertà, non ci può essere libertà senza conoscenza della verità. In effetti senza conoscenza o con una falsa conoscenza e informazione possiamo al massimo avere un’illusione di libertà, ma mai una vera libertà, perché saremo sempre condizionati e succubi delle bugie che ci hanno raccontato. In occasione di questa pandemia ce ne possiamo benissimo rendere conto, ma questo vale per tutti i settori quello scientifico, quello politico, quello affettivo e soprattutto quello storico.
È proprio di questo che vi voglio parlare: siamo sicuri che la storia che ci hanno insegnato a scuola sia stata vera conoscenza? Ci siamo fidati ciecamente o siamo andati a controllare qua e là le fonti per vedere se quello che ci hanno detto e quello che c’era scritto sui libri era vero? Perché se non ce l’hanno raccontata giusta significa che non siamo veramente liberi, ma prigionieri della falsa matrice culturale che ci hanno costruito addosso! Purtroppo quasi nessuno controlla, tutti si fidano!
George Orwell scriveva: “Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato.” Allora andiamo a controllare la nostra storia! Informiamoci su Internet sulle verità del passato del nostro popolo e del nostro popolo, solo così saremo veramente liberi e coscienti del nostro essere.
Se non hai voglia di cercare e ti accontenti di un breve riassunto puoi cliccare qui La vera storia Veneta.
Comunque oggi 25 marzo 2021 è il compleanno di Venezia che compie 1.600 anni, fondata nel 421, ma la storia del popolo Veneto e molto più antica e risale all’età del ferro e purtroppo si studia molto poco a scuola, eppure quello che siamo oggi, quello che saremo in futuro e la nostra libertà dipendono dalla conoscenza, la vera conoscenza storica del nostro popolo, del nostro territorio e della nostra cultura.
Francesco Falezza
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Non posso più stare zitto, certe cose non si possono più tacere, mi ero fatto il proposito di non commentare, ma penso che si sia oltrepassato ogni limite, qualche riflessione girata alla teste pensanti che mi leggono non può più essere rimandata, non sono un medico, ma alcuni semplici ragionamenti e valutazioni dei fatti li possiamo fare benissimo tutti.
Ci troviamo di fronte ad una malattia, ma come si combatte una malattia? Ci sono solo due modi: la prevenzione e la cura! Adesso penserete che ho scoperto l’acqua calda, questa è una cosa talmente ovvia da non scrivere nemmeno. Ma se questa affermazione è così ovvia, come mai i grandi sapientoni che combattono contro questa malattia, hanno pensato e pensano solo alla prevenzione (del contagio) e non alla cura? In attesa del vaccino, che è arrivato dopo un anno, non si poteva intensificare le cure per evitare gli esiti fatali della malattia?
Eppure la cura c’era, e sembra anche molto efficace, ci sono medici che ci dicono che attuando la cosiddetta “terapia domiciliare precoce”, sono riusciti ad evitare l’insorgere della polmonite interstiziale o a farla regredire, in modo da evitare il ricovero del paziente in ospedale o in terapia intensiva, portandolo ad una rapida guarigione senza gravi conseguenze, ma, a quanto pare, questa cura non interessa a nessuno dei grandi sapientoni che dirigono la sanità italiana.
Ci sono stati che hanno privilegiato l’economia a scapito della salute e altri che hanno privilegiato la salute a scapito dell’economia, l’Italia ha raggiunto entrambi gli obiettivi: ha avuto il massimo numero di morti a fronte di un grandissimo danno dell’economia!
È chiaro che, a fronte di una pandemia con un conseguente alto numero di malati, è d’obbligo privilegiare le cure domiciliari per evitare che si intasino gli ospedali, ma anche questo non è stato fatto, i malati sono stati spesso abbandonati a se stessi.
Sono stati fatti lockdown e chiusure a raffica, ma abbiamo notato che sono serviti a poco o a niente, visto che dopo un anno siamo ancora punto e a capo. Ci siamo accorti che il virus scorre come un fiume e il lockdown è come una diga, lo puoi fermare o rallentare, ma solo per un po’, poi quando riapri la diga, perché non puoi tenerla chiusa per sempre, ecco che il fiume riprende a scorrere come prima o più di prima. Così il virus, finito il lockdown, riprende a diffondersi, non solo, abbiamo capito anche che le chiusure ne ritardano la diffusione, ma gli allungano la vita e moltiplicano la possibilità di mutare.
E allora cosa si doveva fare? Si sarebbe dovuto puntare sulle cure, più che sulle chiusure, per evitare ospedalizzazioni e decessi, ascoltare i medici di base che riuscivano a curare con successo i propri pazienti, non ignorarli e diramare protocolli di cura inefficaci e/o sbagliati. Purtroppo così è stato fatto e così si continua a fare! Quante persone si sarebbero potute salvare con cure precoci ed adeguate? Sicuramente migliaia di persone e sicuramente si sarebbero potuti limitare i danni economici ed evitare di rovinare una moltitudine di persone ed imprenditori costretti a tener chiuso.
Io mi chiedo, perché le procure non indagano sulle mancate cure o sulle indicazioni di cura sbagliate invece che indagare solo sulle chiusure? Posso capire che all’inizio ci sia stata un po’ di confusione, ma dopo un po’ basta solo guardare i dati statistici per capire quali cure funzionano e quali no, non ci vuole un genio per comprendere questa semplice cosa, eppure anche questa semplice cosa non è stata fatta e non viene fatta tutt’ora.
Forse alcune regioni stanno cambiando adesso, meglio tardi che mai, ma ci sarà qualcuno che pagherà per questi errori dolosi o colposi dello stato italiano? Quale sia la motivazione di un comportamento del genere così al di fuori di ogni qualsiasi buon senso? Non so se mai arriveranno risposte a queste domande, sappiamo solo che ci troviamo di fronte a provvedimenti sbagliati e a cure sbagliate di uno stato sbagliato! Liberiamocene quanto prima!
Cordiali saluti
Francesco Falezza
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Non so se sono il solo ad averlo notato, ma il voto delle elezioni appena fatte presenta una doppia personalità.
Il referendum sulla riduzione dei parlamentari, con la netta vittoria dei si, ci fa vedere un voto nettamente contro la casta dei politici, direi quasi un odio. Sentiti tanti elettori, mi hanno confermato che proprio l’odio verso questa casta li mossi a votare si.
Anche se razionalmente hanno capito che la riduzione comporterà la quasi impossibilità a nuove forze politiche di entrare in parlamento e renderà impossibile o quasi, che partiti territoriali vengano rappresentati a Roma; cioè l’elettore generalmente ha capito che questa riduzione comporterà un ulteriore arroccamento della casta su sé stessa e che le riforme che arriveranno, se arriveranno, non saranno quelle che tutti aspettano, ma lo stesso ha votato si, mosso dall’odio verso la politica e la classe dirigente.
Ma così come la maggior parte ha votato al referendum mossa dall’odio contro il sistema, nel voto regionale ha manifestato una diversa personalità, comportandosi invece a favore del sistema. Cioè proprio quando questo odio poteva concretizzarsi con una scelta al di fuori degli schemi, quando si sarebbe potuto mandare un messaggio forte di cambiamento, invece no, l’elettore ha scelto di rimanere fedele al sistema di potere; infatti hanno preso voti solo il centro destra e il centro sinistra, tutti gli altri tagliati fuori.
In pratica il comune sentimento che ha espresso il cittadino è di una forte avversità verso la classe politica, specie quella che sta più in alto… ma, purtroppo, il risultato ha ottenuto l’effetto contrario cioè una casta politica ancora più forte e più lontana dai cittadini.
Io spero che i cittadini capiscano che se si vuole cambiare qualcosa è necessario votare forze politiche nuove, è necessario interessarsi di politica per capire quali sono le proposte valide e quelle farlocche, per distinguere le liste civetta da quelle serie.
Dobbiamo fare anche autocritica e formulare un progetto nuovo, una proposta credibile e seria, dobbiamo trovare il modo di farla arrivare a tutti e che sia ben spiegata in modo che possa essere ben compresa. Avanti si continua! Mettiamoci al lavoro, adesso è necessaria un’assemblea costituente che concretizzi il lavoro fatto finora e che possa portalo avanti unendo per sempre tutte le forze venete che lavorano per la nostra libertà e che condividono il nostro progetto.
Francesco Falezza
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L'autonomia è un'astuta bugia!
Dal 2001 la costituzione ha messo le regioni sullo stesso piano dello stato devolvendo un sacco di materie (art. 114 e seguenti) anche ribadendo e consolidando l’autonomia finanziaria di entrata e di spesa, che era già in costituzione dal ’48! (art. 119) Forse non sapete che il cosiddetto "federalismo fiscale” è in costituzione da quasi 20 anni!! I trasferimenti dello stato sono incostituzionali!!
Dal 2001 si sono alternati nei governi sia la destra (con la Lega) che la sinistra e nessuno, ripeto nessuno, ha mai applicato il dettato costituzionale, ma quali ulteriori forme di autonomia? (art. 116) Se non hanno mai nemmeno assegnato alle regioni quello già previsto!! (art.117)
Adesso tutti costoro ci vengono a dire che vogliono e che faranno l’autonomia, ma c’è ancora qualcuno che gli crede? Va bene essere ingenui e creduloni… ma se vent’anni non sono bastati, voi pensate che faranno tutto adesso? Ma ci credete davvero? Non siete stanchi di farvi prendere in giro?
E le regioni cosa hanno fatto? Solo qualche leggina e qualche ricorso qua e là. Forse non era il caso di fare conferenze stampa a raffica, spiegare ai cittadini che siamo di fronte a una illegalità istituzionalizzata praticata dalle più alte cariche dello stato, corte costituzionale compresa?
Sono passati più di mille giorni dal referendum sull’autonomia senza alcun risultato e senza nessun’altra iniziativa, niente! Abbiamo capito che l’autonomia è solo un’astuta bugia per prendere voti e ingannare l’elettore!
Ma come potete pensare che partiti nazionali italiani (Lega, Pd, FI, 5 Stelle, FdI, IV ecc. ecc.) possano togliere soldi al bilancio centrale e rinunciare a tante mangerie per lasciarli dove vengono prodotti? Non mi pare il caso di continuare a chiedere l’autonomia, perché, chi lo fa o è un povero ingenuo o vi sta prendendo in giro!
Viste le condizioni economiche e il debito della repubblica italiana è impensabile che partiti nazionali italiani concedano alle regioni o a particolari territori qualsiasi forma di autonomia, solo se noi li obbligheremo succederà!
Solo se un partito indipendentista, come il nostro, prenderà forza, forse otterremo qualcosa, per questo ci siamo, unico baluardo e unica speranza per l’autogoverno, per la democrazia e per la libertà del nostro popolo!
Alle prossime elezioni regionali Vota Partito dei Veneti e, se sei residente in provincia di Verona, scrivi Falezza!
Ciao, grazie per l’attenzione
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Come avrete ben capito, sto parlando del referendum costituzionale sulla riduzione dei parlamentari. È un tema scomodo e, come candidato alle regionali, dovrei lasciar perdere per opportunismo politico, perché parlando rischio solo di perdere qualche voto. Ma non posso, preferisco fornire qualche notizia in più in modo che il voto sia il più possibile consapevole e ragionato.
La tentazione di votare SI è forte, solo per il fatto di lasciare a casa quattro cialtroni! Però, ragionandoci su e andando a vedere le conseguenze della forte riduzione dei parlamentari, ho capito che sotto, sotto, alla fine c’era la solita fregatura.
La prima conseguenza sarebbe che, per nuove forze politiche, sarebbe quasi impossibile riuscire ad entrare in parlamento e così si tolgono dalle scatole possibili nuovi futuri rompiballe. La seconda, ancora più grave della prima, sarà impossibile o quasi impossibile per i partiti territoriali avere una rappresentanza in parlamento, e cosìsi tolgono dalle scatole i rappresentanti del territorio, soprattutto quelli del nostro territorio. Le riforme di contorno di cui si parla (sbarramento al 5% o maggioritario) completano il quadro di cambiamenti che vanno contro la rappresentatività dei cittadini, cioè invece di avvicinare la politica ai cittadini la allontanano!! E sono tutti d’accordo!
La riduzione dei parlamentari è l’esca avvelenata per indurre i cittadini a votare si, il vero scopo è togliersi dalle scatole possibili nuovi futuri rompiballe e togliere rappresentanza ai territori. Dopo aver eliminato le preferenze, dopo aver fatto collegi uninominali e liste bloccate senza primarie, adesso ci propinano un sostanziale taglio di democrazia e l’allontanamento ancora di più della politica dal territorio.
Andiamo a vedere quanto si risparmierebbe: ci dicono che 345 parlamentari costano 300.000 € al giorno, allora 300 mila euro x 365 giorni fa 109.500.000 € di costo annuale, diviso 60.000.000 (abitanti italia) fa € 1,80 a testa all’anno, cioè per l'equivalente di un caffè corretto all'anno rinunciamo alla rappresentanza politica dei nostri territori ed a una bella fetta di democrazia... Se proprio volevano ridurre le spese potevano dimezzare i super stipendioni e lasciar stare il numero dei parlamentari e quindi la rappresentanza democratica.
Devo dire che i cittadini, finora, si sono mostrati molto intelligenti nei referendum costituzionali, approvando le riforme buone (quella del 2001) e bocciando Devolution (2006) e quella di Renzi (2016). Entrambe accentravano potere ed erano pericolose per la democrazia. Non so se poi il voto sia stato sempre consapevole al 100%, comunque è il risultato quello che conta, speriamo che sia così anche questa volta e che prevalga la democrazia e pertanto i NO.
Francesco Falezza
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Ultimamente, dando uno sguardo sui social, ho notato alcune pesanti critiche al Partito dei Veneti o a qualche suo candidato; nonostante che questo partito avesse rinunciato ad una comoda e sicura “carega”, che sarebbe sicuramente arrivata, se si fosse presentato in coalizione. Invece ha scelto di andare da solo, per avere le mani libere e poter portare avanti il programma senza vincoli e poter far qualcosa di concreto dopo l’immobilismo che c’è stato a seguito del referendum sull’autonomia.
Eppure ha messo insieme 10 movimenti, eppure è l’unico che può smuovere un po’ le acque! Si certo, c’è ancora molta strada da fare: lo statuto, la costituente… tutti step già previsti e che verranno subito dopo le elezioni, ma almeno aspettiamo quelli prima di criticare, vediamo il prodotto finito e poi semmai critichiamo.
Quello che più fa male, ma che crea anche qualche sospetto, è che le critiche non vengono dal mondo tradizionale della politica, ma da sedicenti indipendentisti puri, cioè quelle persone che più dovrebbero rallegrarsi per la presenza di questo partito.
Certo ci sono quelli che covano rancore per qualche torto subito in passato, ma i nostri ideali di libertà non dovrebbero essere superiori e più forti del desiderio di rivalsa e di vendetta? Personalmente ho messo il passato in un cassetto e cerco di guardare al futuro, i nostri ideali e obiettivi sono più nobili e importanti! Solo una persona abietta può cercare di danneggiare un progetto così importante per il nostro popolo solo per motivi di rivincita personale. Attaccando una persona non è che si danneggia solo quella persona, ma il progetto nella sua globalità, pensateci bene prima di farlo. Piuttosto, se un candidato non vi piace, invece di attaccarlo, datevi da fare per appoggiarne un altro che invece incontra le vostre preferenze.
Poi ci sono i manipolatori di opinione, cosiddetti influencer, ma io preferisco chiamarli deviatori. Cioè quelle persone che agiscono sui social o sui media con l’incarico di indirizzare (deviare) l’opinione di gruppi di persone. Fateci caso, il Partito dei Veneti è il bersaglio preferito di questi personaggi… perché? Perché questo partito fa paura al sistema, è l’unica novità in queste elezioni dove il risultato è già scritto! È facile screditare e instillare il dubbio, sputtanare e sminuire gli sforzi fatti e le persone. Un consiglio, prima di credere alla cieca a chi spara cavolate sui media è sempre meglio verificare la notizia, chiedere riscontri, sentire anche altre campane, non fidarsi ciecamente solo perché uno parla bene o alza la voce.
Ci sono, poi, i manipolati, che io chiamo deviati, persone che, in buona fede, abbindolati dai “deviatori” o “influencer”, come dei pappagalli, ripetono a raffica i discorsi dei manipolatori sui social e dappertutto dove ne hanno occasione. Non c’è verso di impostare un ragionamento ripetono frasi fatte e slogan e non accettano il confronto. Bisogna riconoscere che il lavaggio del cervello è stato fatto egregiamente, con questi non si ragiona, sanno già tutto loro.
Altra spina nel fianco sono gli ingenui utopisti. Se non si fa esattamente come dicono loro, se non si segue la (loro idea di) perfezione, non sono disposti ad accordarti la loro fiducia, non solo, ma spesso continuano a criticare. È vero, bisogna tendere alla perfezione ed ai sani princìpi, però farsi la guerra prima di raggiungere l’obiettivo non è molto logico. Sarebbe come se i partigiani si fossero fatti la guerra tra loro per questioni ideologiche prima di liberarsi dall’occupazione nazista, non è logico, non ha senso, così non avrebbero mai sconfitto i nazisti! Prima ci si libera, poi si discute sul da farsi, inutile dividersi su decisioni che prenderanno altri! Le questioni di principio è giusto porle quando si dovrà decidere, non adesso che le decisioni le prendono altri! Questo denota una scarsa intelligenza politica, fattore molto diffuso tra le genti venete.
Infine abbiamo gli astensionisti che, per combattere il sistema, la più grande cosa che sanno fare è astenersi… facendo la cosa che più piace al sistema, stare a casa (non per il Covid, ma quando c’è da votare), affinché nulla cambi. Questa è un’altra piaga che produce molti danni, se la marea di astensionisti votasse compatta un partito come il nostro le cose cambierebbero in fretta, ma finora non è mai successo. Purtroppo ci sono persone che pagano tasse e tributi, pagano il canone RAI, osservano le leggi, si comportano scrupolosamente come la TV ordina e… quando è ora di votare, quando potrebbero finalmente far valere i loro diritti, quando potrebbero finalmente determinare qualche cambiamento al sistema marcio in cui ci troviamo… ecco, mettono in atto la loro feroce protesta astenendosi e facendo decidere ad altri il loro destino.
Spero che nessuno tra i lettori di queste righe appartenga a una delle categorie di cui ho scritto sopra, per il resto, non ci rimane che sperare nell’intelligenza e nella consapevolezza dell’elettore e dell’elettorato in generale, auspicando che, una volta tanto, la superficialità venga lasciata da parte e che si abbia un voto veramente informato.
Cordiali saluti.
Francesco Falezza
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Buongiorno, è un po’ che non scrivo, ero in attesa che il processo di unità politica veneta si completasse e che quei tasselli che mancavano andassero a posto, ma inaspettatamente mi hanno proposto di candidarmi alle prossime elezioni regionali per il Partito dei Veneti, con la conseguenza che non potevo più attendere, ma dovevo dire sì o no.
Devo dire la verità, non ne avevo l’intenzione, ma ho pensato che fare è meglio di non fare e agire è meglio che stare fermi e allora ho detto sì. Ho detto si perché penso di poter dare il mio contributo al processo di unificazione politica dei veneti e dare una mano alla realizzazione di questo sogno.
È vero che in Catalogna gli indipendentisti sono divisi in più partiti (comunque molti meno dei nostri), ma è altrettanto vero che i numeri che abbiamo non ci permettono ancora questo lusso, dobbiamo cercare di rimanere uniti almeno finché non raggiungeremo la massa critica.
Ho accettato la candidatura anche perché penso di poter dare un contributo positivo alla progettualità e all’indirizzo che questo partito prenderà dopo queste elezioni. Queste sono elezioni dal risultato scontato, ma nonostante questo, non meno importanti. Infatti solo se il nostro partito prenderà molti voti e i candidati indipendentisti molte preferenze, ecco, solo in questo caso si muoverà qualcosa, solo in questo caso è probabile che qualche competenza passi finalmente in capo alla nostre regione, che qualche riforma venga consentita, ed è anche per questo che ho accettato la candidatura. Spero di portare, se voi mi darete fiducia, un buon numero di voti alla causa che ci permetterà di centrare l’obiettivo. Se invece saranno le liste dei soliti partiti nazionali italiani a prendere voti (Lega, FDI, FI, PD, 5 stelle, ecc. ecc.) oppure quelle delle liste autonomiste civetta è facile prevedere che non cambierà nulla.
Queste elezioni presentano inoltre una grande novità che si chiama voto disgiunto. Cioè è possibile votare una lista diversa dallo schieramento del candidato presidente che si è scelto. Se uno volesse votare Zaia o Lorenzoni, potrebbe benissimo farlo facendo una croce sul nome del candidato presidente e contemporaneamente votare anche la lista Partito dei Veneti ed esprimere la sua preferenza scegliendo il candidato consigliere della nostra lista che conosce e di cui si fida. Questa è un’opzione in più che ha l’elettore, è ovvio, che noi auspichiamo un voto coerente, ma anche un voto disgiunto sarebbe un contributo al raggiungimento dei nostri obiettivi. Indispensabile, inoltre, barrare anche il simbolo della lista perché, se voti solo il simbolo del candidato presidente il voto non si trasmette alla lista collegata, mentre se barri il simbolo della lista il voto si trasmette automaticamente anche al candidato a presidente di regione.
Spero di averti dato delle buone notizie e informazioni utili, in questo periodo ci sentiremo un po’ di più del solito.
Cordiali saluti.
Francesco Falezza
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Come avete ben capito sto parlando del neonato Partito dei Veneti, finalmente dopo tanta attesa è arrivato, o meglio, è partito, dove arriverà lo vedremo in futuro. Alla fine le varie anime dell’indipendentismo veneto hanno trovato un accordo per mettersi insieme.
Abbiamo sempre fatto fatica a capire i contrasti che di volta in volta creavano divisioni, abbiamo sopportato gli errori che poi portavano a spaccature e incomprensioni, ci siamo dati da fare per evitare che accadessero, ma alla fine non ci siamo mai riusciti, ogni volta è sempre capitato che qualcuno o qualcosa rovinasse tutto.
Speriamo che questa sia la volta buona e i presupposti perché lo sia ci sono tutti, ma… e c’è un ma, non bisogna ripetere gli errori del passato, perché, e questo è Einstein che lo dice, è assurdo pensare di fare sempre le stesse cose e aspettarsi risultati diversi.
Allora come prima cosa questo Partito dei Veneti deve essere inclusivo, cioè nessuno di quelli che la pensano allo stesso modo deve rimanerne fuori. Sembra ovvio, se la pensiamo allo stesso modo perché stare divisi? Ci sono vecchie ruggini e torti subiti da una parte o dall’altra da superare, sono d’accordo non è facile, ma ci dobbiamo riuscire.
Ci dobbiamo riuscire perché questa unità politica avrà quella credibilità che permetterà di raggiungere a breve e a medio termine traguardi e obiettivi adesso impensabili.
Ci restituirà quella voglia di fare e di impegnarci adesso latente in molti di noi, ci consentirà di tornare a sperare di avere la possibilità di realizzare concretamente e in tempi brevi i nostri obiettivi.
Quali sono quelle cose che permettono di stare insieme senza litigare? Le regole! È ovvio, è la scoperta dell’acqua calda e lo sanno tutti in una società, in una coppia o in un gruppo se non si vuole litigare ci voglio le regole, regole chiare condivise, rispettate e fatte rispettare a tutti.
Ecco questo nuovo partito se vuole essere inclusivo e non disfarsi alla prima difficoltà o il giorno dopo le elezioni deve avere delle regole, delle regole di ferro per permettere la serena collaborazione di tutti e, soprattutto, a garanzia di tutti.
Le regole, se sono fatte bene, danno le giuste garanzie a tutti e così possono permettere anche il superamento di diffidenze e dubbi che adesso sembrano insormontabili, sono quella cosa indispensabile per completare l’unità politica dei veneti.
Per questo serve una fase costituente subito, non è una perdita di tempo, ma un’azione indispensabile in cui si stabiliscono le regole comuni, i termini e gli obiettivi del progetto politico e il percorso per raggiungerli. Non occorre discutere per mesi come si è fatto in passato, questa fase, se si vuole, può essere anche molto breve, è un percorso tecnico che permette il raggiungimento di importati traguardi politici, ma non è ne eludibile ne rimandabile.
Rimandare questa fase comporta dei rischi che possono portare al fallimento di questa iniziativa. Se ci sono dei problemi è meglio affrontarli e risolverli subito, più si aspetta, peggio sarà.
Capisco che questo possa preoccupare gli attuali dirigenti, perché chi è capo adesso non è detto che lo sarà anche dopo, chi ha il posto in lista assicurato ora potrebbe non averlo assicurato dopo, penso che il principale ostacolo alla fase costituente sia proprio questo, paura di perdere qualcosa.
La realtà è che se non si darà seguito alla costituente le cose che si perderanno saranno molte di più e avere un posto in lista se non ci saranno eletti a cosa serve? Solo a spendere soldi!
Per risolvere questo problema posso suggerire di prevedere lo svolgimento di elezioni primarie per stabilire i candidati delle liste, questo comporterebbe che tutti avrebbero le stesse possibilità di concorrere senza timori di esclusioni, ma non solo, si avrebbe anche la garanzia di mettere in lista i candidati più forti e con più consenso. Nessuno avrebbe il timore di essere escluso a priori.
Come si può vedere, se si vuole, le regole a garanzia di tutti si trovano e l’unità è possibile. Per essere più forti, per essere più credibili è necessaria per raggiungere i nostri obiettivi! Coraggio ce la possiamo fare. Avanti così.
Francesco Falezza