Gen 13

Non è un momento buono per l’indipendentismo veneto, i problemi in questo momento sembrano essere altri: reddito di cittadinanza, quota 100, sicurezza, immigrazione, spread, fattura elettronica, illusioni di autonomia ecc. ecc.

L’indipendenza e la libertà sembrano questioni dimenticate dal nostro popolo, gli effetti della cortina fumogena sollevata ad arte dai problemi quotidiani che lo stato italiano continua a crearci sembra aver fatto il suo effetto, siamo sovrastati e bombardati da dibattiti e proclami dei politicanti di turno  e, nel frattempo, la nostra libertà può attendere, ci penseremo più avanti, rimaniamo come inebetiti a sperare che qualcosa cambi in meglio per noi, mentre invece stiamo affogando nel pantano italiano.

Va bene, mi chiederete allora, che fare? Bisogna urgentemente riaccendere i riflettori sulla questione veneta, svegliare i cittadini dal torpore mediatico, spiegare quali sono le nostre vere preoccupazioni, raccontargli un po’ le cose come stanno e proporre la vera e unica soluzione dei nostri problemi che si chiama indipendenza. Adesso vi starete chiedendo come fare?

Tanti puntano alle elezioni regionali del 2020, ma queste elezioni rischiano di essere una disfatta per l’indipendentismo se non riusciremo a smuovere le coscienze, se non faremo qualcosa per raccontare e far sapere ai Veneti il nostro percorso verso la libertà e le opportunità che ne deriverebbero, in poche parole se non riusciremo ad avere quella credibilità e visibilità che ci permetterà di ottenere la fiducia della gente

Le elezioni regionali sono solo fra 16 mesi per cui il tempo a disposizione è pochissimo, bisogna muoversi subito e con azioni molti efficaci e di largo respiro. Visto che le risorse sono limitate, quale palcoscenico è più efficace e idoneo di una competizione elettorale? Dibattiti, tavole rotonde, programmi televisivi dedicati, manifesti, interviste… e poi il simbolo su tutte le schede elettorali, quale campagna pubblicitaria può dare tanto? Partecipare a tutte le competizioni elettorali è vitale per chi ha scelto di percorrere questa strada! Non c’è alternativa, uno non può partecipare a un campionato giocando solo dove sa di essere favorito, per vincerlo deve misurarsi anche sui terreni più difficili e ostili, anche se, forse, i risultati non saranno incoraggianti.

Le leggi elettorali dello stato italiano sono spesso illiberali e antidemocratiche: hanno messo in campo tutti gli espedienti affinché la volontà popolare venga disattesa!. Così hanno ridotto il numero dei consiglieri comunali per ridurre la rappresentanza delle liste minoritarie, hanno eliminato il suffragio universale per l’elezione dei consiglieri e del presidente delle province, hanno introdotto le liste bloccate nelle elezioni politiche e alle elezioni europee hanno messo degli sbarramenti insormontabili per le liste locali, proprio quelle che rappresentano il territorio.

In questo contesto è abbastanza normale essere scoraggiati ed è difficile continuare a credere nelle istituzioni democratiche, ma non bisogna cadere nelle loro trappola, quello che vogliono è la nostra rinuncia alla battaglia per i nostri diritti, soli contro tutto e contro tutti bisogna continuare a lottare democraticamente anche sapendo che le regole del gioco e gli arbitri giocano contro di te. Non c’è alternativa.

Nutro molto rispetto, anche se non ne condivido il percorso, per chi ha deciso di intraprendere una strada al di fuori delle istituzioni democratiche costituite, ma non capisco chi, invece, ha scelto la via elettorale e poi decide di non presentarsi alle elezioni, questa è una contraddizione che l’elettore non perdona e che mina seriamente la credibilità di tutti noi.

Ci sono le elezioni? Se abbiamo deciso di fare quel percorso dobbiamo partecipare, costi quel che costi. Come avrete ben capito sto parlando delle elezioni europee, è vero che a noi non piace l’Europa com’è adesso, ma l’unica strada per sperare in un cambiamento è partecipare alle elezioni e spiegare ai cittadini il nostro punto di vista. Anche perché il futuro di una repubblica Veneta indipendente è comunque inserito in Europa. Anche se è difficile fare degli eletti è comunque importante avere un ampio palcoscenico dal quale far conoscere le nostre idee, i nostri progetti e punti di vista. Non incassiamo i risultati adesso? Non importa lo faremo alle prossime elezioni regionali!!

Mi si risponde che non saremmo in grado di raccogliere le firme necessarie per presentare le liste, ma forse non si sa che la legge elettorale prevede l’esenzione della raccolta firme per molti soggetti e noi potremmo rientrare tra questi! Però solo se ci crediamo e se facciamo i passi giusti per tempo. Mi auguro che tutti o, almeno, i principali movimenti indipendentisti veneti si uniscano e collaborino a questo fine, unendo le forze e lasciando perdere vecchi rancori e vecchie divisioni. Collaborazione e unità unica via raggiungere i nostri obiettivi.

Queste necessarie prove tecniche di unità politica veneta daranno i propri frutti alle prossime elezioni regionali venete, preparazione necessaria e indispensabile, bisogna passare dalle parole ai fatti, dalla teoria alla pratica, dalle speranze alle azioni.

Se anche tu vuoi collaborare a questo progetto scrivimi all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , ti terremo informato e potrai aiutarci a realizzare i nostri obiettivi.

Cordiali saluti

Francesco Falezza

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Ago 30

Mi piacerebbe sapere se c’è qualcuno che crede che nel nord Africa non esista nemmeno un porto sicuro. Importati autorità europee hanno dichiarato che non è possibile riportare i migranti indietro proprio perché nel nord Africa non esiste un porto sicuro, ma c’è qualcuno che ci crede?

È possibile che dallo stretto di Gibilterra alla foce del Nilo non esista nemmeno un porto sicuro? Eppure con questi paesi commerciamo e anche, se vogliamo, ci andiamo in ferie! È  vero che dopo qualche attacco ai turisti le partenze sono molto calate, ma uno ci può andare come e quando vuole: Tunisia, Marocco, Egitto e Algeria, ovviamente con le opportune cautele. Vediamo che questi paesi sono considerati sufficientemente sicuri per noi, ma non per i migranti che, una volta partiti, anche se sono a poche miglia dalla costa africana, devono fare migliaia di chilometri per essere portati in Europa dove ci sono gli unici porti sicuri.

Ma siamo sicuri che sia proprio così? Personalmente penso che siamo di fronte alla solita balla colossale, ma, come tutte le balle, se ripetute in continuazione e confermate anche da alte autorità ecco che vengono “bevute” dalla gente che non si chiede come mai questi paesi sono sufficientemente sicuri per commercianti, imprenditori e turisti, ma non per naufraghi e migranti.

Ragionandoci su… si capisce che la storia dei porti sicuri è solo una balla per evitare che i “deportati” (chiamiamoli col loro vero nome) vengano riportati indietro, perché se questo succedesse, è evidente, che non partirebbe più nessuno ed è proprio questo che si vuole evitare in tutti i modi.

Ci troviamo di fronte a un fenomeno paragonabile alle navi negriere che portavano gli schiavi dall’Africa alle Americhe, visto che lo scopo è lo stesso: cioè fornire manodopera a basso costo a criminalità organizzata e ad imprenditori senza scrupoli.

Perché è assodato che la quasi totalità di queste persone sono migranti economici in cerca di fortuna, purtroppo non sanno che finiscono in un posto dove a causa di crisi, delocalizzazione, automazione e informatizzazione non trovano lavoro nemmeno i locali, figuriamoci se riusciranno a trovarlo loro.

La conferma che ci troviamo di fronte a dei veri deportati, più o meno consapevoli, è data dalla folta presenza di minori non accompagnati, cosa ci fanno questi lì in mezzo? Come ci sono arrivati? Chi ha pagato il loro viaggio? Non è che sono stati rapiti o venduti? (come dichiarato da diversi intervistati) Questa non è una vera e propria tratta di esseri umani? E spero che non ci sia ancora qualcuno che crede che questi siano profughi o orfani… ma nessuno indaga su questo…

Avete anche notato la propaganda e l’incentivazione dei mezzi d’informazione a questa tratta di esseri umani? Avete notato che nessuno parla delle cause della loro povertà? Avete notato come le precarie condizioni di queste persone vengono usate per giustificare e promuovere azioni che non  faranno altro che aumentare all’ennesima potenza questo traffico e le persone in difficoltà?

Infatti continuare ad andare a prenderli per portarli in Europa significa alimentare, incentivare e favorire questo traffico di essere umani ed essere responsabili di tutte quelle morti che avvengono in mare, in pratica i veri responsabili di quelle morti non sono quelli che cercano di bloccare questo traffico, ma proprio chi li va prendere per portali in Europa facendo un’azione che provoca l’ingigantirsi del fenomeno migratorio.

Sicuramente vanno salvati e soccorsi, ma altrettanto sicuramente vanno riportati indietro per evitare futuri disastri e lutti.

Adesso andiamo a vedere gli effetti di anni di immigrazione incontrollata e clandestina cosa hanno provocato:

·         I clandestini si sono sempre riversati al pronto soccorso così questo servizio si è intasato ed è diventato a pagamento

·         L’abbondanza di persone in cerca di lavoro (in nero) ha fatto crescere a dismisura il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento facendolo arrivare anche da noi.

·         Tante di queste persone sono indotte o costrette a intraprendere la strada della criminalità e li troviamo nel traffico della droga o nel giro della prostituzione o dei furti e rapine.

·         Molte zone sono diventate insicure a causa della presenza di immigrati clandestini e dei reati che commettono

·         Nonostante l’aumento dei costi i servizi sociali, in genere, impiegano quasi tutte le loro risorse per assistere gli stranieri

·         Le morti bianche (sul lavoro) sono aumentate in modo significativo

·         I casi di cooperative e associazioni che lucrano in modo fraudolento sulla pelle dei migranti clandestini si è moltiplicato

·         Sono comparse malattie tropicali e le coperture vaccinali non sono state ritenute sufficienti dal governo di allora

Potrei continuare ancora per un bel po’, ma senza andare avanti a riportare cose che sono sotto gli occhi di tutti, andiamo a vedere alcune conseguenze di tutto questo.

Come prima cosa succede che se uno è in difficoltà non riesce più a trovare un lavoro, anche se umile, e se lo trova deve accettare delle condizioni di lavoro al limite dello schiavismo, se chiede aiuto in comune per difficoltà abitative ed economiche si trova almeno 100 stranieri davanti in graduatoria, così vediamo che sono proprio le nostre classi più deboli e povere che sopportano il peso di questa immigrazione fuori ogni controllo, in pratica si trovano senza assistenza sociale perché assorbita quasi completamente dall’assistenza agli stranieri.

Così ci siamo resi conto che la sinistra italiana ha messo davanti ai nostri poveri, disabili, malati e vecchi… i baldi giovani immigrati clandestini attirati qui dal miraggio del dio denaro!

Non solo, ma vista la necessità di rispettare le regole di bilancio e continuando ad impiegare risorse per fare assistenza a queste persone che continuano ad aumentare, succederà che i livelli assistenziali continueranno a scendere.

In questo mondo che gira la contrario, siamo arrivati al paradosso che invece di esportare sviluppo, benessere e sicurezza sociale in Africa, esportiamo armi, guerre e destabilizzazione e in cambio importiamo miseria e disadattamento distruggendo quelle piccole e fragili sicurezze sociali che avevamo, col risultato che rimarremo senza anche noi insieme a loro.

Mi auguro che quanto prima la smettano di raccontarci balle e decidano di porre fine a questa deportazione di massa, spero che finalmente individuino quel porto sicuro in Africa dove convogliare le navi di salvataggio e così porre fine a tutti questi viaggi della morte, sogno anche che le potenze occidentali smettano di usare l’Africa e dintorni come terre ricche di materie prime da depredare, ma che si mettano a fare qualcosa di utile per i popoli che ci abitano.

Francesco Falezza

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20 Gennaio 2018

Cose da pazzi

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Mi riferisco ad alcuni casi di cronaca recentemente accaduti: un quasi sessantenne denunciato perché ha reagito con un coltellino dopo essere stato pestato da una baby gang (a Milano e non a Napoli), al capotreno condannato dal tribunale di Belluno perché aveva fatto scendere un nigeriano senza biglietto oppure al macellaio condannato perché aveva ferito il ladro sorpreso a rubare in casa, ma di casi simili a questi ne sentiamo tuti i giorni.

Queste sentenze “al contrario” che condannano le vittime e assolvono i delinquenti fanno ribollire il sangue nelle vene e sono incomprensibili a noi veneti, ma servono a farci capire quanto coloniale sia la gestione della giustizia sotto la dominazione italiana.

Queste sentenze ci fanno capire quanto lontani sono dalla nostra mentalità e cultura le leggi e gli apparati di giustizia dello stato italiano, uno stato che difende ladri, truffatori e violenti e si scaglia in maniera inflessibile ed esemplare contro chi reagisce e si difende.

Uno stato occupante pronto a reprimere ogni cenno di autodifesa perché preoccupato che un giorno questa autodifesa si possa estendere anche contro di lui.

Uno stato che presidia il territorio con l’esercito , uno stato che da solo un’illusione di democrazia, che non applica la propria costituzione e che mantiene, di fatto, un funzionamento di stampo fascista tendente al mafioso.

Mi vien da ridere (per non piangere) quando sento e vedo le grandi autorità di questo stato che mandano messaggi per ricordare e non dimenticare le leggi razziali, le discriminazioni e le persecuzioni…. Dimenticando che sono state fatte proprio da questo stato che, ancora adesso, è continuamente condannato per il mancato rispetto dei diritti umani.

Per non parlare quando sento raccontare le storie dei nostri nonni e bisnonni, delle crisi economiche e delle sofferenze patite a causa della dominazione italiana, a causa della prima e della seconda guerra mondiale, guerre inutili e dannose dichiarate e provocate da questo stato infame.

Poi mi impressiona l’ignoranza di tanti veneti, che più hanno studiato e più ignorano la realtà dei fatti, vittime di una disinformazione sistematica piegata a legittimare un regime anacronistico e incapace di risolvere anche i più elementari problemi. Mi scandalizza una scuola che insegna una storia parziale e mistificata che non è la nostra e che nemmeno gli insegnati conoscono.

E per finire, cosa che mi fa specie, è la solitudine che trovo attorno a questi idee, tutti si lamentano e si incazzano, ma solo pochi si danno da fare e solo pochi si informano per capire, dobbiamo dare una svolta a tutto questo, non possiamo lasciarci annichilire e annientare così.

Indipendenza e libertà per il popolo veneto subito!

Francesco Falezza

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24 Dicembre 2017

Lo scandalo

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Si ha uno scandalo quando c’è un turbamento della coscienza provocato da un atteggiamento altrui che offende i tuoi principi morali, ecco l’atteggiamento che mi scandalizza è quello di estrema remissività, sottomissione e arrendevolezza dei Veneti di fronte a tutta una serie di eventi.

Mi riferisco, per esempio, a tutte quelle persone rovinate dal crack delle banche venete che hanno perso tutto quello che avevano, mi riferisco a tutti quelli che accettano di pagare tasse al livello dei paesi scandinavi e avere in cambio servizi terzomondiali, penso a quelli che accettano di fare ore e ore di coda al pronto soccorso prima di essere curati anche se si è disabili e/o molto anziani, oppure dover aspettare mesi per effettuare una visita medica, penso a quelli che hanno a che fare con i tempi biblici e con le sentenze creative della giustizia italiana, oppure quelli vittime delle severe sentenze contro chi si è difeso da ladri o rapinatori.

Per non parlare poi dell’allungamento dell’età pensionabile, in aggiunta alla drastica riforma del lavoro tanto che si può dire, senza timore di sbagliare, che hanno legalizzato il lavoro nero e lo sfruttamento dei lavoratori, per non parlare della gestione dei flussi migratori: ci raccontano che combattono i trafficanti di esseri umani, quando invece, in pratica stanno favorendo e legalizzando l’immigrazione clandestina. Andando a finire sul debito pubblico che continua ad aumentare nonostante continui tagli a servizi essenziali e agli enti locali, ma come mai se si continua a tagliare su pensioni e servizi essenziali il debito continua ad aumentare? Continua ad aumentare perché finora non si è mai tagliato sulle vere principali voci di spesa che sono: sprechi, corruzione, inefficienze e privilegi!

Per non parlare della questione veneta! Nessun rispetto delle autonomie costituzionali, cancellazione sistematica di storia, cultura, lingua, usi costumi e tradizioni venete!

Tutto questo viene accettato dai veneti con pacifica rassegnazione senza grandi proteste e manifestazioni, ne esternazioni di forte disappunto o disperazione, ma non tutti, c’è qualcuno che invece riesce a fare qualcosa in più e qualche parolaccia riesce a scriverla sulla scheda elettorale; ma la più grande protesta che i veneti riescono a fare è l’astensione dal voto niente altro.

Tanto, dicono, sono tutti uguali e non cambierà nulla. Però è vero che sono tutti uguali? La prima cosa per risolvere tutti questi problemi è individuare il nemico. Individuare il nemico è necessario per sapere contro chi bisogna combattere e ho l’impressione che la maggioranza dei veneti non ha ancora individuato il nostro vero nemico, la causa di tutti i nostri mali, l’artefice e la ragione dei nostri problemi.

Il nostro nemico si chiama stato italiano, la soluzione ai nostri problemi si chiama indipendenza, liberarci dalla dominazione italiana significa liberarci immediatamente da sprechi, corruzione, inefficienze e privilegi! E, cosa ancora più importante, riappropriaci della nostra identità, storia, cultura e, come effetto collaterale, anche dei nostri  soldi.

L’astensione dal voto ottiene il solo risultato di lasciare le cose come stanno, lasciamo perdere i partiti italiani, la salvezza dei veneti non arriverà mai da un partito italiano. Ci sono partiti indipendentisti veneti aiutiamoli a diventare grandi, sosteniamoli e mettiamoli alla prova, uniamoci contro il nemico comune e usiamo il metodo democratico per sconfiggerlo che è quello più efficace e quello che più temono.

Francesco Falezza

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08 Novembre 2017

Violare la legge

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La domanda che pongo questa volta è: ”Ci sono delle situazioni nelle quali è meglio violare le leggi vigenti piuttosto che rispettarle?”. Immagino già un coro di no, mai e poi mai un veneto può immaginare che sia legittimo od opportuno violare una legge, per un veneto la legge va rispettata sempre e comunque.

Ecco che l’opinione pubblica, in generale, giustifica il governo e la giustizia spagnola che vogliono incarcerare i governanti della Catalogna perché colpevoli di aver violato la legge spagnola.

Ma è sempre così? No, non è sempre così, in Europa ci sono migliaia di rifugiati politici che fuggono dai loro paesi, quasi tutti li giustificano e quasi tutti pensano che è giusto proteggerli… ma perché sono fuggiti? Perché, anche loro, hanno violato le leggi del loro paese e sono perseguitati dalla loro giustizia, ma sebbene abbiano violato le leggi del loro paese, noi li accogliamo comunque perché lo hanno fatto per salvaguardare i diritti e la libertà del loro popolo. Ma non hanno fatto la stessa cosa i governanti catalani? Non hanno violato le leggi spagnole per salvaguardare i diritti e la libertà del loro popolo? O esistono popoli di serie A e popoli di serie B?

Come mai se uno viola le leggi della Corea del Nord o della Siria o dell’IRAN per la salvaguardia del proprio popolo, anche in modo violento, è un perseguitato politico e va protetto e invece se viola, per gli stessi motivi, seppure in modo pacifico, le leggi della Spagna o dell’Italia è un comune delinquente e va incarcerato? A quanto pare si usano due pesi e due misure, come al solito, in Europa predicano bene, ma razzolano male e alla fine si comportano proprio come i peggiori regimi totalitari del mondo! Piegano e distorcono il diritto in base ai propri interessi e tornaconti, facendosene un baffo di giustizia e diritti umani.

Guardiamo ad esempio l‘Italia, nella precedente lettera abbiamo visto come le più alte cariche della repubblica non rispettino nemmeno la loro costituzione, ma se invece, è un comune cittadino a non rispettare la legge, le conseguenze possono essere molto gravi e l’apparato giudiziario comincia la sua azione, ma, nonostante questi rischi, mi chiedo è sempre stato giusto e corretto rispettare le sue leggi? Anche quando furono fatte le leggi razziali? Ovviamente no, quelle leggi non andavano rispettate e i veri delinquenti erano quelli che le rispettavano e le facevano rispettare, mentre gli eroi erano quelli che non le rispettavano! Eroi che rischiavano il carcere, e anche di peggio, per salvaguardare i diritti e, a volte , anche la vita delle persone.

Ma allora quando non è opportuno rispettare una legge? C’è una regola infallibile per stabilire quando una legge non va rispettata: quando viola i diritti dell’uomo. Quando una legge non rispetta i diritti riconosciuti da uno dei Patti Internazionali sui Diritti Umani non va assolutamente rispettata, anzi in uno stato democratico e civile andrebbe immediatamente abrogata o modificata nel rispetto delle Carte dei diritti dell’Uomo.

Così la Spagna, come l’Italia, che hanno leggi che non rispettano l’articolo 1 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, riguardante il diritto all’Autodeterminazione dei Popoli, se fossero veramente dei paesi civili adeguerebbero i propri ordinamenti, costituzioni e leggi al rispetto delle Carte dei Diritti Umani, è il minimo che si possa chiedere a un paese che vuole definirsi civile e democratico.

Invece la Spagna ha spiccato un ordine di arresto per la violazione delle leggi spagnole, ma queste leggi non rispettano le carte dei diritti dell’uomo e vanno a colpire uomini che non hanno commesso alcuna violenza, ma hanno solo chiesto diritti e libertà per il loro popolo e vengono trattati come criminali, ma non sono criminali, sono eroi pronti ad affrontare il carcere per la libertà del proprio popolo, i veri criminali sono invece chi rispetta e fa rispettare leggi che non rispettano i diritti umani, come i governanti e i giudici spagnoli, le autorità europee ed eventualmente anche i giudici belgi se daranno seguito alle richieste spagnole.

Francesco Falezza

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In questi giorni, a proposito del referendum in Catalogna e di quello in Veneto, si sente parlare spesso di legalità, di legalità costituzionale e legittimità, abbiamo visto che per le autorità spagnole la legalità è addirittura ancora più importante della democrazia e del volere del popolo. Anche per le autorità italiane la legalità è più importante della democrazia, infatti tante richieste popolari vengono bocciate perché dichiarate illegali e se un giorno il popolo veneto chiedesse l’indipendenza, come ha fatto quello catalano, la reazione delle autorità italiane sarebbe simile a quella che abbiamo visto in Spagna.

Ma visto che la legalità è così importante da minacciare perfino la democrazia, andiamo a vedere quanta legalità c’è nel percorso che ha portato il popolo veneto sotto la dominazione italiana e poi, quanta legalità c’è nel sistema istituzionale italiano.

Le sventure del nostro popolo iniziano nel 1.797 con l’invasione napoleonica, nonostante la Repubblica Veneta si fosse dichiarata neutrale alla fine, fu invasa dalle truppe francesi, che in barba ad ogni principio di legalità internazionale e accordo prestabilito, si impossessò delle terre venete. Ma questa non fu la sola illegalità, quando il Maggior Consiglio votò il passaggio dei poteri alla municipalità provvisoria, secondo i documenti del tempo, non c’era il numero legale dell’assemblea per fare quella delibera, inoltre si cominciavano a sentire degli spari per cui i votanti, sentendosi minacciati, non poterono esprimere il loro voto in libertà, come avrebbero voluto i principi basilari della legalità.

Pertanto il trattato di Campoformio che cedeva la Repubblica Veneta all’Austria non rispettava alcun criterio di legalità, perché Austria e Francia si spartivano una terra che non era loro, se non in virtù di abusi, soprusi e l’unica legge rispettata era quella della forza e della prepotenza.

Da questo possiamo notare che tutti gli atti che decretarono la fine della repubblica veneta furono illegali sia dal punto di vista del diritto interno che da quello internazionale. Però, nonostante questo, da repubblica diventammo succubi dell’impero austriaco, facendo un pauroso salto all’indietro, non solo, perdemmo contemporaneamente anche la Liberté, Egalité e Franternité che avevamo prima e che dobbiamo ancora ritrovare.

Ma le illegalità non sono finite; infatti nel 1866 nella terza guerra di invasione (in Italia la chiamano d’indipendenza) nonostante le pesanti sconfitte subite dall’esercito italiano nelle battaglie di Lissa e Custoza da parte dell‘esercito Austro-Veneto (in quel periodo i veneti facevano 24 mesi di leva nell’esercito austriaco), a causa dell’alleanza con la Prussia, l’Austria si vide costretta a cedere le terre venete all’Italia.

Però in virtù delle battaglie vinte contro l’Italia e in onore del valore con cui si batterono i (pluridecorati) soldati veneti, pretese ed ottenne che le terre venete tornassero libere e che solo tramite un plebiscito il popolo veneto potesse scegliere se rimanere libero o sottomettersi alla dominazione italiana, la Francia avrebbe dovuto garantire la regolarità del plebiscito, fissato il 22 ottobre 1866.

Ovviamente anche questa volta di regolare e legale non ci fu nulla, in accordo coi francesi le truppe italiane invasero le terre venete due giorni prima del referendum, il voto era palese, ogni seggio aveva due urne, una per il si e una per il no, i seggi erano presidiati dall’esercito e su tutti i cittadini furono esercitate forti pressioni, la propaganda era a senso unico e molti subirono minacce, solo una parte degli aventi diritto andò a votare. Senza timore di sbagliare possiamo definire questo plebiscito una farsa messa in piedi solo per ratificare decisioni già prese tra le potenze in gioco a danno del popolo veneto.

Le illegalità comunque non finiscono qui, anche nel referendum del ’46 per scegliere tra repubblica e monarchia furono commesse irregolarità. Allora non si fece votare in Istria e in Dalmazia perché occupate dall’esercito jugoslavo, ma in quel momento quelle terre, dal punto di vista legale, appartenevano ancora all’Italia e un referendum non può essere considerato legalmente legittimo se alcuni territori appartenenti allo stato italiano non poterono votare.

Altra illegalità fu compiuta nel 1975 col Trattato di Osimo con il quale la zona “B” del Territorio Libero di Trieste (un bel pezzo di Istria da Muggia fino a Cittanova) fu ufficialmente ceduta alla Jugoslavia, questo faceva seguito ad un accordo del 1954, in quel periodo il 75% degli abitanti di quella zona era Veneto. Questo nonostante l’articolo 5 della Costituzione Italiana (approvato nel 1948, cioè molti anni prima) dicesse “La Repubblica, una e indivisibile,…”.

 

Da tutti questi fatti possiamo capire che i termini illegalità e legalità vengono usati a piacimento dal potere costituito indipendentemente dall’effettiva legalità o illegalità degli atti.

Notiamo che l’art. 5 della costituzione viene tirato in ballo quando fa comodo, ma in quel caso è stato infranto e parti del territorio italiano sono state divise e cedute senza battere ciglio. Il comportamento cambia invece se è un popolo a chiedere di autodeterminarsi, ogni richiesta viene definita illegale, ma andiamo a vedere quanta legalità e rispetto della costituzione c’è nella repubblica italiana.

Cominciamo dall’art. 5 dopo “una e indivisibile” c’è scritto: “riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo …”. Invece ci rendiamo conto che lo stato, in aperta violazione delle norme costituzionali, non solo non promuove le autonomie, anzi oserei dire le ostacola, inoltre è molto carente anche nel decentramento amministrativo, infatti in molti casi ha addirittura un centralismo esagerato e inefficiente! Non solo, ma continua a gestire materie che per costituzione sarebbero di esclusiva competenza regionale, come l’agricoltura e il turismo  (art. 117 comma 4, i relativi ministeri furono addirittura aboliti anche da un referendum nel 1993), come le pari opportunità (art. 117 comma 7), come lo sviluppo economico (art. 117 comma 4, art. 119 comma 5). Questi i casi più evidenti ed eclatanti, ma sono tantissime le materie di competenza regionale gestite illegalmente dallo stato, con la colpevole complicità di corte costituzionale e capo dello stato!

Andiamo a vedere ora come comincia l’articolo 119 della Costituzione del ’48: “Le Regioni hanno autonomia finanziaria….” e andiamo vedere com’è stato modificato nel 2001: “I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa”. È incredibile! Il cosiddetto “federalismo fiscale” è in costituzione da quasi 70 anni! E nessuno lo ha mai attuato, e poi ci vengono a parlare di legalità. Alcuni partiti ne hanno fatto una bandiera, ma dovrebbero solo far applicare la costituzione!!

Purtroppo il primo ostacolo all’applicazione della Costituzione è proprio la Corte Costituzionale, ai vecchi parrucconi della corte bisognerebbe spiegare che non siamo più negli anni ’40 del secolo scorso e che il centralismo fascista/comunista oramai è superato.

Possiamo concludere che l’Italia non è un paese fondato sul lavoro, ma sull’illegalità, praticata e promossa dai più alti organi istituzionali, pertanto ci troviamo di fronte a un regime di illegalità istituzionalizzata!

Come risolvere la questione? Unica soluzione: indipendenza subito!

Francesco Falezza

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Lug 03

Prendo spunto dalla notizia apparsa sul sole 24 ore qualche giorno fa: “Sbarchi, 12mila arrivi in 48 ore. Mattarella: situazione ingestibile.”

Adesso cercano di scaricare il problema sull’Europa, minacciano di chiudere i porti, ma la responsabilità di quando sta accadendo è soprattutto italiana. È vero che la situazione è ingestibile, ma era facilmente prevedibile, io l’avevo scritto più di due anni fa, l’ho ribadito un anno dopo, l’ho approfondito dopo sei mesi e lo riscrivo ora, perché veramente non se ne può più di questa tratta di essere umani , di questa deportazione di massa e di tutte le disgrazie conseguenti.

La prima cosa da chiarire è che andare a prenderli a poche miglia dalla costa africana e portarli in albergo in Italia o in Europa significa solo incentivare e promuovere l’esodo, che di conseguenza, sarà sempre più imponente e sempre più ingestibile! Vuol dire che sempre di più tenteranno la sorte in traversate impossibili sperando in un miracoloso, quanto improbabile salvataggio.

Ora andiamo a vedere quali sono i soggetti che vanno a prenderli, li chiamano volontari, ma visto che sono pagati è corretto chiamarli mercenari. Ce ne sono di diversi tipi, che vanno  dalla guardia costiera, alle unità dell’agenzia europea Frontex, ai mezzi militari dell’operazione Eunavfor Med e della Marina Militare, fino alle O.N.G., le Organizzazioni Non Governative, che spendono un sacco di soldi e non si sa chi le finanzia. Tutti questi e i loro mandanti sono i veri responsabili di tutti questi morti e disgrazie, sono quelli che incentivano e promuovono questo esodo, perché più gente porteranno a destinazione, per effetto del passa parola, più gente partirà e, ovviamente, sempre più gente morirà. Tutto questo è talmente ovvio che quasi quasi mi vergogno a scriverlo, ma vista la disinformazione dilagante è sempre meglio specificarlo.

L’Italia adesso fa la voce grossa con l’Europa, ma le soluzioni proposte non possono che peggiorare la situazione; infatti il governo italiano vuole più soldi per andare a prenderli per poi sbolognare i migranti in Europa, ma, a quanto pare, i governanti europei non sono così fessi da cascarci, staremo a vedere. È ovvio che questa soluzione non farebbe altro che incrementare il flusso di migranti e conseguentemente il magna magna e i guadagni sulla pelle di questa povera gente. Abbiamo anche visto che si sono aperte diverse indagini penali su queste ONG per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ma non se ne sa più nulla, insabbiate?

Ma come mai il governo italiano, dopo il salvataggio, non vuole portarli da dove sono partiti? La scusa ufficiale è perché sulla costa africana non esistono posti sicuri (ma ci credete voi?), io penso invece che è perché non si vuole fermare questo flusso migratorio! È evidente che se si comincia a portarli indietro non partirebbe più nessuno. Solo il tempo che si sparga la voce e nessuno pagherebbe più i trafficanti per fare un viaggio di andata e ritorno, nessuno intraprenderebbe viaggi rischiosi sapendo già che andrà a finire col ritorno a casa. L’eventuale verifica dello status di profugo si può benissimo fare in terra africana o no?

Ovviamente contemporaneamente la comunità internazionale dovrebbe darsi da fare per risolvere i problemi che attanagliano l’Africa e non solo per destabilizzarla e portarle via le materie prime, ma di questo non parla quasi nessuno.

Ci vogliono far credere che non è possibile trovare un luogo sicuro sulla costa africana dove riportare i migranti salvati e quelli che sbarcano sulle isole più vicine alla costa libica? Ma vi pare possibile? Non c’è solo la Libia esistono tanti altri paesi con i quali si possono stringere accordi e poi non ci hanno detto che almeno mezza Libia è controllata da un governo filo europeo?

Cominciamo col riconoscere i veri mandanti e promotori di questo flusso! Proviamo ad  individuare chi, non solo non fa nulla per fermare l’esodo, ma anzi continua a fare e proporre azioni che non fanno altro che incentivare e aumentare questo fenomeno migratorio. Il primo colpevole è il governo italiano coi partiti che lo sostengono, in primis il PD, ma anche Forza Italia che, non appena il governo è in difficoltà, fornisce il proprio sostegno.

E la misericordia dove la mettiamo? La misericordia va usata quando produce un beneficio, non un danno come in questo caso. Ci sono delle categorie di persone che non possono e non devono usare la misericordia perché produrrebbe solo danno. I medici misericordiosi, per esempio, portano il paziente alla tomba, dice un saggio proverbio, perché se la ferita non viene pulita e disinfettata bene certamente s’infetterà, i giudici non possono e non devono essere misericordiosi, ma giusti , ne severi e ne buoni, ma giusti. Anche i politici non dovrebbero essere misericordiosi, ma perseguire il bene comune senza se e senza ma, con un giusto equilibrio tra interessi locai e globali, e in questo senso e in questa logica dovrebbe essere presa la decisione di fermare questo flusso.

C’è qualche politico che si pone queste domande? Cosa facciamo fare a queste persone senza specializzazione quando sono qui? Visto che le fabbriche delocalizzano, il fenomeno dell’automazione e dell’informatizzazione unito alla crisi economica riducono  drasticamente i posti di lavoro e l’età pensionabile è aumentata bloccando di fatto il turn over. Dove li facciamo lavorare? Dove sono i post di lavoro? Dove troveranno i soldi i servizi sociali per assistere tutte queste persone dato che il debito e la spesa pubblica sono già alle stelle e insostenibili? Che futuro diamo a queste persone? Che possibilità di integrazione c’è, visto che hanno una concezione della religione, della donna, della famiglia, dello stato e della vita che è come quella che avevamo noi nel medioevo? Abbiamo continui esempi da stati europei e non solo, che figli di terza generazione di immigrati non si sono ancora integrati, questo genera emarginazione, frustrazione e disadattamento che sfociano inevitabilmente nella violenza! Ci rendiamo conto che si sta creando tutto questo? Ci rendiamo che si sta producendo un mare di infelicità e di problemi?

Per queste ragioni non è possibile accogliere tutte queste persone. Arrivano convinti di migliorare il tenore di vita, ma cosa faranno quando scopriranno che l’eldorado non esiste, che un lavoro dignitoso non si trova e che i soldi dei servizi sociali per mantenerli sono a termine e fra poco non ci saranno più? O si vuole creare un’enorme richiesta di lavoro per abbassare ancore le paghe e i diritti sociali dei nostri lavoratori? Aiutiamoli seriamente a casa loro e così faremo veramente il loro e il nostro bene, il loro e il nostro interesse.

Le mille culture e diversità del mondo sono così belle e così preziose, preserviamole! Ognuna sul proprio territorio. Cerchiamo di non rovinare tutto, fermiamo queste deportazioni, fermiamo questo crimine contro l’umanità!

Francesco Falezza

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Ott 17

È meglio parlare in anticipo del referendum costituzionale del 4 dicembre, così per schiarirci un po’ le idee vista la gigantesca disinformazione che circonda questo argomento, anche perché in questo tipo di referendum non c’è quorum e l’astensione equivale solo ad avvantaggiare i SI, in questo caso la protesta è solo un pretesto, se uno vi invita ad astenervi e solo per avere un NO in meno e far vincere i SI. Anche se non volete occuparvi di politica, la politica si occuperà di voi comunque, pertanto facciamo questo piccolo sforzo d’informarsi e capire cos’è veramente questa riforma che i “poteri forti” ci vogliono imporre a tutti i costi.

Dobbiamo sapere che questo riordino istituzionale è stato proposto da un governo frutto di due ribaltoni e un inciucio, così almeno si chiamavano una volta i capovolgimenti di schieramento e gli accordi che tradivano la volontà degli elettori espressa dalle votazioni. Ma uno potrebbe obiettare che questa legge è stata votata dal parlamento… vero, ma cosa ha detto la Corte Costituzionale? Con sentenza n. 1/2014, il “porcellum”, cioè la legge elettorale con la quale è stato eletto questo parlamento, è stato dichiarato incostituzionale per violazione degli artt. 3, 48, 56 e 58 Cost. In sostanza il voto, in forza di tale legge elettorale, non è più stato espletato dai cittadini in modo eguale, diretto, libero e personale.

Ci rendiamo conto? Un parlamento delegittimato si è permesso di fare riforme strutturali che hanno inciso pesantemente sulle nostre vite(lavoro, pensioni, sanità) e adesso, addirittura, ci vuole imporre le modifica della costituzione! Ma una persona con un minimo di onestà e di senso della legalità come può approvare una simile riforma? Non pensate che solo persone ciniche, disoneste e prive di ogni senso di legalità potevano proporre una cosa simile, e non credete che solo persone di questa specie possano approvarle? Roba da non credere, solo in Italia si poteva arrivare a un livello di illegalità talmente esagerato, o no?

Sono troppo duro nel giudizio? Mi sembra che le cose che ho detto siano così semplici, evidenti e risapute. Si può obiettare che queste cose qualcuno potrebbe anche non saperle, ma se non le sa significa che è un ignorante... e allora solo disonesti e/o ignoranti possono votare SI a questa riforma? Giudicate voi, ma la cosa mi sembra abbastanza evidente.

Se entriamo nel merito il giudizio non può che peggiorare. Toglie quasi tutti i poteri al senato , che viene formato da amministratori locali, ma non toglie neanche un privilegio ne ai deputati ne a nessun altro!! Così per un risparmio ridicolo diminuisce la democrazia perché questi nuovi senatori non vengono eletti dal popolo, ma dai consigli regionali! Aumenta il centralismo e abbinata alla legge elettorale in vigore, che prevede il premio di maggioranza, aumenterà anche l’autoritarismo e il partitismo. Se le cose rimarranno così il capo del partito vincitore, diventerà presidente del consiglio e avrà nominato buona parte dei deputati della maggioranza e gli altri eletti saranno quelli appoggiati dal partito. Tutto questo in mancanza di bilanciamenti di potere perché la costituzione in vigore è stata scritta per il bicameralismo proporzionale! A cosa serve tutto questo? Per poter tenere il potere anche se calano i consensi, per continuare a mantenere i privilegi e far pagare al popolo tutti loro debiti!

Ma hanno detto che cambieranno la legge elettorale… non penso che lo faranno, ma anche se lo facessero non abbiamo alcuna garanzia che poi resterà così, perché potrà sempre essere cambiata e manipolata successivamente, così come tutte le promesse e regalie che fioccano dal governo in questo periodo: servono solo per abbindolare la gente e convincerla a votar si, ma dopo il 4 dicembre si rimangeranno tutto, come al solito, e a noi toccherà pagare i nuovi debiti.

Dicono che bisogna cambiare, ma non ci dicono che la Costituzione italiana è già stata cambiata nel 2001, anche con l’approvazione del popolo sovrano! Ma nonostante siano passati 15 anni nessuno l’ha applicata o fatta applicare concretamente! Eppure quella riforma avvicinava il potere ai cittadini, riequilibrava i poteri e aumentava la democrazia! Ma siccome va ad intaccare i poteri e gli equilibri costituiti, ecco che, dopo tanto tempo che giace praticamente inapplicata, stanno cercando di eliminare quelle modifiche e vogliono farci tornare indietro raccontandoci che questo è il vero cambiamento!! Incredibile, con il NO si cambia con il SI si torna indietro!

Cosa succederà se vincerà il no? Ci vogliono far credere chissà quale disastro per convincerci a votare si a tutti i costi, ma invece se vincerà il no vincerà la democrazia! Forse saranno costretti a fare l’unica cosa che avrebbero dovuto fare fin da subito! Cioè applicare la costituzione in vigore e andare a votare con una legge proporzionale (sperando che la Corte Costituzionale Italiana bocci la legge elettorale “Italicum” che è peggio del “Porcellum”), così ci sarà un parlamento finalmente rappresentativo di tutti, legale e legittimato a fare tutte quelle riforme, anche costituzionali, che si riterranno necessarie e che dovranno essere di larghe intese. Per la governabilità non ci saranno problemi  perché si farà un governo di unità nazionale con il compito di supportare il parlamento nelle riforme.

Spero di aver chiarito qualche dubbio e di essere riuscito a spiegare i rischi che questa riforma ci fa correre, ma  se saremo in tanti ad esprimere un NO deciso e convinto possiamo fermarla.

Francesco Falezza

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Set 05

Chi e cosa c’è dietro?

Come previsto nei miei precedenti interventi, il fenomeno migratorio dall’Africa verso l’Europa continua ad aumentare, questa volta, però, anche per non essere ripetitivo, volevo fare un po’ di “dietrologia” sulle vere cause che lo determinano.

Spero che oramai non ci sia quasi più nessuno così ingenuo da credere alle panzane che radio e Tv raccontano sull’immigrazione e spero che non ci sia più nessuno tanto sprovveduto da pensare che il fenomeno migratorio a cui stiamo assistendo sia spontaneo e diretta conseguenza di conflitti.

I conflitti in Africa e in Asia ci sono sempre stati, sia in tempi recenti che lontani, ma non abbiamo mai assistito a un simile fenomeno, i campi profughi (allora si chiamavano sfollati) venivano allestiti in zone sicure il più vicino possibile alla zone di guerra e appena cessato il conflitto tutti tornavano nelle proprie case per ricostruire e ricominciare a vivere.

Adesso ci raccontano che questo non succede più, ci vogliono far credere che chi ha avuto distrutta la casa o si trova in una situazione di pericolo pensa: “Adesso attraverso il deserto e il mare par andare in Europa”, ma vi pare possibile? Ci fanno sentire anche le interviste di quei rari profughi in mezzo ai tanti clandestini per darcela da bere. Pensate che sia realistico che valanghe di persone partano per attraversare deserti, monti e mari se dietro non ci fosse una potentissima organizzazione? È evidente che no! Ripeto evidente che dietro questo flusso c’è che qualcuno che lo organizza. Se è evidente che questo fenomeno migratorio non è spontaneo e che c’è qualcuno che lo promuove e lo predispone, cercheremo di capire chi è e perché lo fa.

Anche perché questo soggetto gode di grandi appoggi presso i governanti europei, fateci caso, non si investe per rendere umane le condizioni di vita nei campi profughi, non si fa nulla per evitare e sedare i conflitti (anzi abbiamo continue notizie di infiltrati occidentali che vanno a fomentarli) e non si fa nulla per limitare lo sfruttamento dei loro territori, non solo, ma si va a prelevare i migranti a poche miglia dalla costa africana per portarli in albergo, senza nessuna efficace distinzione tra profughi e clandestini. Tutto questo è una evidente promozione e aiuto a chi organizza e promuove questi flussi migratori.

La propaganda di regime sostiene che quanto appena espresso è disinformazione, ma, fateci caso, non dice mai perché! Ovviamente perché non può dirlo, quanto appena scritto non è altro quello che sta accadendo.

Non vi siete mai chiesti perché, una volta salvati, non vengono portati nel posto più vicino, ma sempre in Europa a centinaia e migliaia di chilometri di distanza? Come mai fanno accordi di ogni tipo con Tunisia, Libia e Egitto, ma di riportare a terra i naufraghi e i migranti non se ne parla? Ovviamente perché se i salvati dai naufragi venissero riportati dove sono partiti, non partirebbe più nessuno, o no?

Ci raccontano che questo è disumano, mentre indurre tanta gente a rischiare la vita e morire in mare questo sarebbe umano? Paesi come la Svizzera e l’Australia sono disumani visto che applicano queste semplici regole? No, sono paesi civili!

Poi, quali prospettive offriamo a queste persone che in massima parte sono attirate qui dal benessere europeo? Il primo pensiero di un governante dovrebbe essere la preoccupazione di dare un futuro e una collocazione a queste persone, non è possibile far venire una marea di genti senza avere la minima idea di cosa faranno. Sappiamo che hanno culture troppo diverse dalle nostre, hanno una concezione della religione, della società e della donna molto arcaiche, ciò rende difficilissima, se non impossibile, una concreta integrazione sia per loro, che per le generazioni future e sappiamo che la mancata integrazione porta a disadattamento e frustrazione che generano violenza, come ne abbiamo avuto ampia dimostrazione da quanto successo in Francia.

Non solo, ma cosa gli facciamo fare? Che lavoro? Ci troviamo di fronte a tre fenomeni 1) la crisi economica aggravata dal debito pubblico, 2) l’informatizzazione e l’automazione agricola e industriale, 3) la delocalizzazione che fa sì che molte fabbriche portino la produzione all’estero. Visto che tutto questo sta portando a una drastica riduzione dei posti di lavoro, come potranno trovare una seria collocazione tutte queste persone?

In pratica queste persone vengono trapiantate in un ambiente culturale in cui non si adatteranno mai e che, per la maggior parte, non le offrirà nemmeno quella tranquillità e quel benessere economico che cercano: tutto questo, che ci viene fatto passare per aiuto e solidarietà, genererà solo incredibili problemi sociali e un modo di infelicità.

Io mi chiedo… ma chi può essere che provoca, organizza e promuove tutto questo? Non è semplice capirlo, proveremo a fare alcune ipotesi.

Tra le motivazioni che ci potrebbero essere c’è quella di voler creare un eccesso di manodopera disposta a tutto per abbassare il costo del lavoro e ridurre ancora di più i diritti dei lavoratori, in parole povere questi sarebbero i nuovi schiavi del terzo millennio! Probabilmente il ragionamento di chi organizza questa deportazione di massa si basa sul fatto di avere più manodopera a basso prezzo così da ottenere più produzione a basso costo. Ovviamente un simile ragionamento non sta in piedi perché se abbasso gli stipendi dei lavoratori chi poi comprerà quello che produco? A quanto pare i grandi economisti che governano il mondo non sono capaci di fare un ragionamento tanto semplice e ovvio.

È altrettanto ovvio che le masse povere sono più facili da condizionare e controllare che non quelle benestanti, che si voglia impoverire e destabilizzare l’Europa per poterla condizionare e controllare meglio?

Pensate come gira al contrario il mondo, invece di esportare il benessere e lo sviluppo europeo, si importa miseria! Invece di esportare il modello europeo di libertà, di tutela del lavoro e di sviluppo sostenibile si importa sfruttamento e speculazione.

La diretta conseguenza di tutto questo sarà un ulteriore aggravamento della crisi e una ulteriore riduzione dei servizi e degli aiuti sociali.

Ovviamente tutto sta in piedi basandosi sul buonismo e l’ingenuità della gente che recepisce le notizie senza analizzarle, approfondirle e soprattutto verificarle!!

La soluzione? Basta Europa degli stati, delle banche e delle multinazionali, ma dei popoli e delle nazioni e poi esportiamo questo modello a tutto il mondo!!

È più facile a dirsi che a farsi, ma cominciamo dal nostro piccolo: indipendenza e libertà del popolo veneto subito!!

 

Francesco Falezza

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Giu 11
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