Giu 21
La nostra vita è piena di preconcetti, conosciamo una nuova persona e subito, a prima vista, ci facciamo un’idea su di lui o su di lei, ma non ci limitiamo a questo, spesso facciamo molta fatica a cambiare opinione, anche quando ci rendiamo conto di aver proprio sbagliato giudizio.
Sfruttando questa nostra propensione al pregiudizio, ci sono alcuni preconcetti che ci vengono abilmente inculcati senza che ce ne rendiamo pienamente conto, così ci ritroviamo a condividere e dare per scontate alcune idee e alcune opinioni che sono, invece molto lontane dalla realtà. Giornali e TV sono maestri nel creare questo tipo di “pensiero comune” che serve per “demonizzare” alcune correnti di pensiero non gradite al regime.
Cosa vuol dire “demonizzare”? Significa rendere assolutamente disdicevole e inaccettabile qualcosa a tal punto da impedirne la valutazione, in pratica “demonizzando” si impedisce il giudizio su una data cosa perché la si scarta priori, in altre parole si ottiene il rifiuto di un’idea senza che questa venga opportunamente valutata.
Più l’idea è giusta, più l’idea è efficace, più l’idea è reale, più l’idea è pericolosa per il regime, più deve essere demonizzata, cioè il sistema deve impedire che i cittadini la prendano in considerazione; devono far sì che il cittadino la rifiuti senza fare le proprie valutazioni, perché sanno bene che se il cittadino comincia ad analizzarla non potrà che condividerla e farla sua! In questo caso con la “demonizzazione” si ottiene il rifiuto a priori, di fatto impedendo la libertà di giudizio e la libertà di opinione.
Per chi ha il controllo dei mezzi d’informazione è molto semplice demonizzare un’idea, mettendo in una certa luce alcuni fatti, dando risalto ad alcuni aspetti, mistificando alcune verità, deridendo alcune cose con una frecciatina di qua e una battutina di la, così senza sapere il perché ci ritroviamo tutti a dare per scontati pregiudizi e preconcetti su idee e persone arrivando a capovolgere completamente la realtà delle cose.
Adesso stiamo tutti pensando che questo succede solo agli altri, perché noi non sbagliamo mai e quando abbiamo conosciuto una persona da due minuti abbiamo già capito tutto, ma purtroppo o per fortuna non è così; purtroppo tutti noi siamo vittime dei nostri pregiudizi e dell’informazione o meglio della disinformazione che ci viene inculcata.
Difficile da credere? Passiamo agli esempi! Analizzerò preconcetti, pregiudizi e luoghi comuni che riguardano l’indipendentismo Veneto cercando, come il solito la dimostrazione dei fatti più che l’esposizione di opinioni.
Razzisti! Questo è il padre di tutti i pregiudizi, non ho capito bene come si è sviluppato, di certo è stato il primo, probabilmente anche favorito da certe prese di posizione di un certo movimento che di indipendentista ha solo le parole, ad ogni modo non si capisce perché una persona o un movimento che chiede la libertà per la propria terra dovrebbe essere razzista. Ma andiamo a vedere cosa chiedono questi indipendentisti: vogliono esercitare il diritto di autodeterminazione dei popoli così come previsto dalla Carta dei Diritti dell’Uomo dell’ONU, ma se questi rivendicano un diritto della carta dei diritti umani significa che sono umanitari e non certo razzisti! Ecco che abbiamo scoperto che un indipendentista non solo non è razzista, ma addirittura umanitario, ma allora chi sono quelli che negano i diritti della Carta dei Diritti dell’Uomo? Ovviamente razzisti e nazisti! Ecco che abbiamo scoperto che i veri razzisti e nazisti sono proprio quelli che negano il diritto all’autodeterminazione e all’indipendenza di un popolo!
Egoisti! Perché non vogliono dividere i loro soldi con chi è più povero… ma è proprio così? No, non è così, perché non si tratta di dividere soldi, ma di farseli gestire (rubare) da altri. Il governo italiano vuole i soldi per gestirli e decidere a chi darli, ma anche qui il patto internazionale dei diritti civili e politici parla chiaro: “… tutti i popoli possono disporre liberamente delle proprie ricchezze e delle proprie risorse naturali.”, ma se noi chiediamo di farlo siamo egoisti. Sarebbe come definire egoista uno schiavo che vuole la propria libertà o che vuole essere pagato per il proprio lavoro… oppure sarebbe come definire egoista uno che non vuole farsi derubare: è evidente che l’egoismo è un’altra cosa. prendere i soldi a qualcuno senza il suo consenso si chiama proprio rubare o rapinare se uso la forza per farlo. Ma quanti di questi soldi vengono spesi nel territorio Veneto? Solo una parte, tantissimi denari non tornano più... il fenomeno di uno stato che si appropria delle risorse economiche di un popolo per usarle per i propri fini si chiama colonialismo. Ma come vengono spesi i soldi prelevati al popolo Veneto? Vengono sperperati nei sprechi, nelle inefficienze e nelle ruberie dello stato italiano, mentre i Veneti vorrebbero vederli spesi bene nel proprio territorio per avere servizi sociali efficienti e infrastrutture adeguate senza sprechi… ma Infatti questo significa previdenza, lungimiranza, oculatezza ed economia. Adesso ci siamo resi conto che gli indipendentisti non solo non sono egoisti, ma addirittura previdenti, lungimiranti, oculati ed economici! Ma allora chi sostiene il sistema italiano com’è? Abbiamo appena dimostrato che è egoista, ladro e colonialista! Ecco che abbiamo scoperto che i veri egoisti, ladri e colonialisti sono proprio quelli che portano via le risorse al popolo Veneto!

 

Reazionari, retrogradi, anacronistici! Ma come si fa a pensare a un Veneto indipendente nel mondo globalizzato del terzo millennio? Se non fosse una cosa tragica questo sarebbe il più comico dei pregiudizi. Ma il Veneto indipendente sarebbe veramente una regressione? Pensiamo a un prigioniero che torna libero è una regressione o una conquista? Conquistare la libertà non può mai essere anacronistico, retrogrado o reazionario specialmente per un popolo. Ma andiamo a vedere cosa sostengono quelli che muovono queste critiche: lo stato italiano! Uno stato ottocentesco che non è strutturato per affrontare in modo competitivo il nuovo mondo globalizzato. Questa tipologia di stati nati sul modello post rivoluzionario francese, sono quelli che hanno scatenato una marea di guerre proprio per la loro natura, troppo grandi per avere una corretta e efficiente gestione interna e troppo piccoli per consentire un buon sviluppo del commercio e dell’economia, per questo hanno cercato di espandersi con le colonie e con le guerre. Capito questo, per evitare nuove guerre e consentire il libero commercio, si è dato il via alla globalizzazione, ma questi vecchi stati ottocenteschi, non sono strutturati per essere competitivi in questo nuovo scenario globale, troppo costosi, troppo inefficienti e troppo lontani dalla gente, anche quando funzionano, figuriamoci quando sono allo sfascio, corrotti e irriformabili come quello italiano.Le riforme proposte finora tagliano pezzi di democrazia (senato, province, comuni), non toccano i magna magna e accentrano poteri in puro stile totalitario, questo è essere reazionari, retrogradi e anacronistici! Continuare con l’accanimento terapeutico per far tirare avanti questi zombie istituzionali di stati ottocenteschi è il vero anacronismo!! Ora andiamo a vedere cosa vogliono gli indipendentisti veneti. Uno stato che salvaguardi la propria identità e cultura, uno stato efficiente e leggero, competitivo nel mondo globale, promotore delle libertà, del commercio, dell’industria, della cultura, del rispetto, ecc. ecc.… è anacronistico questo? O invece è futuro, è progresso….è un sogno? Ecco che abbiano dimostrato che gli indipendentisti veneti non solo non sono reazionari, retrogradi e anacronistici, ma addirittura sono proiettati verso il futuro, progressisti e sognatori di un mondo migliore! Ma abbiamo capito anche che i veri reazionari, retrogradi e anacronistici sono proprio i matusalemme incartapecoriti che sostengono i vecchi stati ottocenteschi come l’Italia.

 

Separatisti, divisori, secessionisti! Tanti pensano che su questo punto non ci sia nulla da eccepire, è talmente evidente la cosa che tanti indipendentisti cadono in questo luogo comune, ma siamo sicuri che è proprio così? Cosa dovrebbero dividere questi indipendentisti veneti? Il popolo Veneto? Certamente no, lo vogliono addirittura riunire! Il popolo italiano? Nemmeno, visto che parlano solo e unicamente di popolo Veneto e non di quello italiano. E allora? Gli indipendentisti vogliono l’autogoverno del popolo Veneto perché ora il popolo Veneto è governato dallo stato italiano, uno stato che preleva risorse e che le usa per i propri scopi ritornandone solo una misera parte sul territorio, uno stato che da quando governa le terre venete cerca di eliminare identità, cultura, storia, usi, costumi e tradizioni del popolo veneto e gli indipendentisti vogliono liberarsi da questa dominazione, anche perché, è bene ricordarlo, questo stato è così marcio da non applicare nemmeno la propria costituzione che prevedrebbe ampi poteri per le regioni! Ecco che abbiamo scoperto che gli indipendentisti Veneti non vogliono dividere nulla, ma semplicemente liberarsi dalla dominazione di uno stato che non gli appartiene, che usa le terre Venete come una colonia, pertanto non sono e non possono essere separatisti, divisori e secessionisti, ma sono solo liberatori! Questa non è una differenza da poco o solo una precisazione, ma una sostanziale differenza… tra separare e liberare c’è di mezzo il mare! Se uno stato governa su un popolo e il popolo si affranca non avviene una separazione, ma una liberazione! Se dei rapitori catturano un ostaggio noi andiamo a liberalo non a separarlo dai sequestratori, allo stesso modo il popolo Veneto si deve liberare dalla dominazione italiana e non si deve separare da niente e nessuno, anzi deve ritrovale la propria unità! Infatti chi governando un popolo depreda le loro risorse e cancella la loro identità e cultura è un oppressore.

 

Ignoranti e rozzi. Anche questo pregiudizio è molto diffuso. Sarà forse perché le TV alle manifestazioni spesso riprendono i personaggi più pittoreschi oppure perché gli indipendentisti parlano veneto, fatto sta che tanti si fanno questa idea, ma siamo sicuri che sia proprio così? Visto il livello di scolarizzazione medio si può dare per scontato che l’italiano più o meno bene lo sanno parlare tutti, pertanto parlare veneto, cioè conoscere una lingua in più non può essere considerato un segno di ignoranza. A questo aggiungiamo che un indipendentista Veneto, mediamente, conosce molto bene storia e cultura veneta pertanto definirlo ignorante pare, quanto meno fuori luogo. A differenza dei veneti che non sono indipendentisti che, con le dovute eccezioni che confermano la regola, non conoscono la propria vera storia, non conoscono la propria cultura, l’identità, gli usi e i costumi del nostro popolo… ma se non conoscono significa che ignorano… e colui che ignora si chiama ignorante (nel senso letterale del termine). Ecco che abbiamo scoperto che i veri ignoranti sono proprio tra quei veneti che non sono indipendentisti, mentre spesso gli indipendentisti hanno un buon bagaglio culturale, almeno per quello che riguarda il proprio popolo e la propria terra.
In pratica ci siamo resi conto che il regime dipinge gli indipendentisti più o meno così: razzisti, egoisti, reazionari, retrogradi, anacronistici, separatisti, divisori, secessionisti, ignoranti e rozzi… invece abbiamo constatato attraverso un’analisi dei fatti concreti, con le debite eccezioni che confermano la regola, che sono umanitari, previdenti, lungimiranti, oculati, economici, proiettati verso il futuro, progressisti, sognatori, liberatori e colti… non solo, ma ci siamo anche resi conto che chi si oppone all’indipendenza di un popolo è razzista, nazista, egoista, ladro, colonialista, reazionario, retrogrado, anacronistico, oppressore e ignorante.
E tu da che parte stai?



Giu 21
 
 
La Corte Costituzionale italiana con sentenza n 1 del 13.01.2014, ha dichiarato incostituzionale la legge elettorale chiamata “porcellum”, sì proprio quella con cui è stato eletto il parlamento in carica.

 

Cosa ha comportato questo e che conseguenze ha avuto la sentenza? Niente! Nonostante sia passato quasi un anno non è successo assolutamente nulla. Il parlamento italiano, anche se eletto con una legge incostituzionale, è rimasto in carica ed ha continuato il suo lavoro come se nulla fosse accaduto.
Questo è stato possibile perché la sentenza non ha effetto retroattivo, ma, a parte la legittimità formale, che non mettiamo in dubbio, lo possiamo considerare legittimo dal punto di vista sostanziale, morale e politico?
Assolutamente no! Pensiamoci sopra…. ci troviamo di fronte a una camera e ad un senato che sono stati eletti con una legge incostituzionale, cioè illegittima perché non rispettosa della costituzione italiana. Mi chiedo, ma da una legge elettorale di questo tipo, cioè illegittima, perché non garantisce i principi costituzionali, può uscire un parlamento legittimo? Ovviamente no,perché non vengono rappresentati correttamente, degnamente e legalmente gli elettori!

Ma a questo punto cosa si sarebbe dovuto fare? Se ci fossimo trovati in un paese con un minimo di senso della legalità, oltre all’incredibile putiferio e conseguente caduta di teste, il parlamento si sarebbe limitato a gestire le emergenze nel tempo strettamente necessario ad andare a nuove elezioni. E la nuova legge elettorale? Se un parlamento è eletto con una legge incostituzionale ovviamente non è legittimato nemmeno a fare una nuova legge elettorale.
Invece da noi cosa è successo? Non solo non si sono limitati all’emergenze, ma hanno continuato a legiferare come se nulla fosse accaduto, non solo hanno fatto le leggi ordinarie, ma hanno dato il via a riforme strutturali come la giustizia civile, l’eliminazione delle provincie, la riforma del lavoro, quella delle pensioni, ecc. ecc., non solo, ma tra le riforme strutturali vogliono riformare anche la legge elettorale, non solo, ma stanno riformando anche la costituzione dando una svolta autoritaria, accentratrice che limita fortemente le garanzie democratiche…

 

E gli organi di controllo come Corte Costituzionale o Capo dello Stato? Tacciono o addirittura spronano ad andare avanti così! Ci rendiamo conto del livello di marciume istituzionale a cui ci troviamo di fronte? Il marciume istituzionale si ha quando un alto organo dello stato, nell’esercizio delle proprie funzioni, ignora o addirittura non rispetta i minimi principi di legalità. Ma questo come può succedere? L’unica ipotesi plausibile è che l’abitudine a violare e non rispettare le norme sia talmente consolidata e diffusa che oramai più nessuno ci fa caso… incredibile…
Ma, qualcuno potrebbe obiettare, se si andasse a votare con la legge che ha detto la Corte Costituzionale, ci sarebbe un rischio di ingovernabilità… e allora per un ipotetico rischio continuiamo a violare la costituzione e continuiamo con l’illegalità? Ma adesso non stanno governando dalla destra alla sinistra tutti assieme? E allora di che rischio stiamo parlando? Forse perché col sistema proporzionale verrebbero rappresentati al meglio i cittadini? Forse perché ci sarebbe un parlamento veramente legittimato a fare le riforme? È forse questo il vero rischio di cui stiamo parlando? Parrebbe di si….
Adesso che abbiamo capito il livello di marciume in cui ci troviamo, andiamo a vedere, nel merito, alcuni aspetti della riforma costituzionale in atto. 
La Costituzione Italiana è stata profondamente modificata nel 2001, tanto da parlare di seconda repubblica, quella riforma, che potremo chiamare epocale, ha trasformato lo stato italiano in uno stato federale ponendo sullo stesso livello stato e regioni (art.114 e art.117). Le regioni prima erano semplicemente degli enti amministrativi dello stato e dal 2001 sono diventate enti autonomi con potestà legislativa su un certo numero di materie, non solo, ma hanno anche autonomia finanziaria di entrata e spesa (art.119). Ebbene tutto questo, in vigore dal 2001, non è stato mai applicato, le materie di competenza regionale mai devolute e l’autonomia finanziaria mai attuata. Non solo, ma ogni volta che una regione “ha osato” ricorrere alla corte costituzionale italiana per veder riconosciute le proprie competenze costituzionali, ecco che regolarmente ha ricevuto sonore bastonate nei denti con motivazioni spesso fantasiose e creative.
 
Adesso adducendo come scusa che queste norme hanno ingolfato la corte costituzionale di ricorsi si vuole tornare indietro. La verità è che la norma è sufficientemente chiara, ma non si vuole assegnare alle regioni le competenze previste dalla costituzione. Così vediamo, per esempio, che nonostante l’agricoltura sia una materia di esclusiva competenza regionale, il ministero statale sia ancora lì, lo stesso per le pari opportunità, altra materia di esclusiva competenza regionale che invece viene gestita da un ministro dello stato italiano. Non solo, ma anche diautonomia finanziaria non si vede traccia.
Questo per capire il livello di marciume istituzionale in cui si trova lo stato italiano: la Costituzione in vigore oramai da quasi 14 anni è quasi completamente ignorata e inapplicata!
È vero che quella riforma ha assegnato poche materie alle regioni, ma è altrettanto vero che non si vuole nemmeno dargli quel poco! In questo momento c’è un attacco concentrico da parte di magistratura ordinaria, magistratura contabile e governo italiano per togliere alle regioni quei poteri che non gli sono mai stati attribuiti!
Non so quale regia oscura stia portando a termine questo disegno, ma so che continuando così le libertà democratiche sono fortemente a rischio, non solo, ma le riforme approvate dal questo parlamento, ci fanno regredire perché vanno nella direzione esattamente contraria all'interesse e al rispetto dei cittadini, ricordiamo che il sistema elettorale maggioritario con premio di maggioranza è stato quello che ha permesso a Mussolini di prendere il potere, se poi aggiungiamo la mancanza di preferenze e l’abolizione del senato … abbiamo capito subito dove si vuole arrivare…
Qualcuno penserà che non è vero e che invece i governanti dello stato italiano sono pieni di buone intenzioni, ma io dico che, considerato il livello di marciume istituzionale, non credo alle buone intenzioni, ma anche ammesso che si siano buone intenzioni da parte di qualcuno, ricordiamo che le strade che portano all'inferno sono lastricate di buone intenzioni e i provvedimenti che stanno prendendo parlano da soli.
Adesso che lo stato italiano non può più permettersi sia il “magna magna” che la democrazia … quale delle due cose vuole eliminare? Ovviamente la seconda…. ma noi non lo dobbiamo permettere.
Unica via di salvezza per il popolo Veneto è di far valere con forza il diritto all'autodeterminazione in modo da tornare liberi in uno stato nostro veramente democratico, sovrano e indipendente…
Dobbiamo anche fare in fretta perché la prospettiva di subire un altro ventennio di dittatura italiana di stampo nazional-socialista mi spaventa molto…

 

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